“Aprire un confronto urgente con la giunta regionale sui contenuti del PNRR 2021-2026”: mozione dei consiglieri Morani (Psi), Zucchini (Democratici per Città di Castello), Procelli (La Sinistra) e Pescari (Pd)

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“Aprire un urgente confronto con la giunta regionale al fine di ridefinire i contenuti del documento PNRR UMBRIA 2021-2026, andando ad inserire quanto meno le risorse per l’impianto di Belladanza; la realizzazione della Casa della Salute, previo recupero dell’edificio ex ospedale San Florido; la ridefinizione delle schede relative alla creazione di un distretto della grafica innovativa e di quelle relative ai progetti innovativi in ambito agricolo”. Lo chiedono con una mozione i consiglieri Vittorio Morani (PSI), Gaetano Zucchini (Democratici per Città di Castello), Giovanni Procelli (La Sinistra) e Mirko Pescari (PD), che invitano la massima assise tifernate a impegnare il sindaco Luciano Bacchetta e la giunta anche a farsi promotori “della creazione di un fronte unico tra le forze economiche e sociali, le istituzioni, le forze politiche del territorio, i numerosi parlamentari altotiberini, affinché, superando le logiche di parte, tutti si possano mettere al servizio dei fondamentali interessi del territorio, nell’esclusiva valutazione che, con l’utilizzo dei fondi contenuti nel NEXT GENERATION EU, si definiranno i contorni del futuro dei nostri figli e nipoti”. Citando il carteggio tra Comune di Città di Castello e Regione Umbria con cui l’amministrazione comunale di Città di Castello ha comunicato alcune priorità da inserire nel documento di programmazione, i firmatari della mozione sostengono che “da un esame puntuale, il ‘PNRR UMBRIA 2021-2026 piano nazionale di ripresa e resilienza’, approvato dalla giunta regionale dell’Umbria nell’aprile 2021, assegna a Città di Castello e all’Alto Tevere un ruolo di compartecipazione in alcune misure trasversali, quali a titolo di esempio, il ‘distretto del contemporaneo’ e la ‘valorizzazione dei Borghi’, senza però attribuire a questo territorio un compito di specializzazione economica preciso”. “Eloquente – evidenziano Morani, Zucchini, Procelli e Pescari è la scheda progettuale relativa alla creazione di un distretto della Grafica Creativa, che invece di essere incentrato sull’Alto Tevere (unico distretto della grafica e del cartotecnico già esistente in Umbria e riconosciuto a livello sia Nazionale che Internazionale), viene individuato nell’area di Bastia Umbra”. “Anche in ambito agricolo – aggiungono i rappresentanti di Psi, Democratici per Città di Castello, La Sinistra e Pd – nonostante l’elevato numero di imprese presenti nel territorio dell’Alta Valle del Tevere e nonostante i progetti innovativi su cui le stesse imprese stanno lavorando, sia sulla filiera della cosmesi, che sulla filiera alimentare legata alla nocciola, che infine alla filiera della birra con la creazione del progetto Luppolo made in Italy che sta riscuotendo enormi riconoscimenti, nel documento regionale non c’è alcun accenno, né sostegno agli sforzi che si stanno compiendo nel nostro territorio per la diversificazione di colture e di metodologie di coltivazione”. “Anche negli interventi programmati con il documento relativamente alla rete degli impianti di trattamento dei rifiuti si prevedono interventi per complessivi 37 milioni di euro destinati per il miglioramento di tutti gli impianti umbri, tranne che per quello di Belladanza”, segnalano Morani, Zucchini, Procelli e Pescari, che osservano come “in ambito di investimenti in infrastrutture sanitarie, a fronte dell’individuazione di interventi quantificati tra 300 e 400 di milioni di euro in nuovi ospedali, potenziamenti di quelli esistenti, realizzazione o potenziamenti di servizi sanitari territoriali, valorizzando edifici appartenenti al patrimonio immobiliare regionale, su quasi tutti i territori della regione Umbria, per l’ex ospedale di Città di Castello si individuano 2,5 milioni (non si capisce se del bilancio Regionale o del Lascito Mariani), definendo inoltre l’intervento di ‘attinenza bassa’”. “Seppur questo documento potrebbe rappresentare il libro dei sogni – concludono i firmatari della mozione – è significativo che nei sogni della giunta regionale dell’Umbria non c’è alcun pensiero, nessun compito, nessun contributo da chiedere alla nostra città e al nostro territorio per lo sviluppo futuro dell’Umbria”.

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