Abbiamo letto in organi di stampa che l’Assessore Regionale ha risposto ad una interrogazione presentata dalla Lega in Consiglio regionale sul problema dell’anestesisti e della rianimazione negli ospedali periferici. Pur avendo apprezzato il lavoro del Consigliere della Lega, vorrei però far presente che ho trovato una nota di risposta dell’Asl ad una interrogazione di un nostro Consigliere Regionale, che chiedeva lumi sul futuro dell’ospedale di Sansepolcro, datata 12 Ottobre 2018 all’assessore Regionale . In essa è scritto: ” ………..traendo profitto dal costituire con Arezzo UN UNICO PRESIDIO OSPEDALIERO , sono state da tempo avviate politiche di “centralizzazione” delle casistiche chirurgiche più complesse tra cui le urgenze notturne e festive e di “decentramento ” della casistica chirurgica di minore complessità . Il flusso è speculare e vale anche per i cittadini del capoluogo (Arezzo) che trovano negli ospedali di zona risposte chirurgiche con tempi di attesa inferiori rispetto ad Arezzo. Si ricorda che nell’Ospedale di Sansepolcro operano in proiezione chirurghi della struttura aretina oltre ad urologi, dermatologi ed oculisti, specialisti che garantiscono in zona prestazioni per le quali , viceversa , avrebbero dovuto spostarsi i cittadini verso Arezzo. …………..” Ecco, Signor Assessore Regionale, questi erano gli impegni. Allora per rispettarli, bisogna che a Sansepolcro ogni volta che c’è da eseguire un intervento VENGA un anestesista da Arezzo, nell’attesa che si provveda con l’assunzione di questi specialisti . Queste erano le promesse del 2018, che andrebbero mantenute e portate avanti fino in fondo. Altrimenti si dica cosa si vuol fare di Sansepolcro.
Giunti (Forza Italia) “l’anestesista e la rianimazione dovrà essere esternalizzata a Sansepolcro? Data cioè in gestione a figure private esterne, e fra quando?”

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