“Ricordare i nostri concittadini strappati alla vita e agli affetti più cari dalla violenza cieca della guerra, essere vicini ai familiari, visitare i luoghi dove si consumarono questi drammi e portare la presenza delle istituzioni, delle persone, dove la storia ancora ci parla ancora è un dovere che dobbiamo sentire forte per rispetto di chi ha dato la vita in nome degli ideali di libertà e democrazia, ma anche per non interrompere la catena della memoria che consente alle nuove generazioni di avere coscienza degli errori del passato per non ripeterli”.
E’ quanto ha dichiarato stamattina l’assessore Michela Botteghi, che ha rappresentato il Comune di Città di Castello nelle due cerimonie pubbliche con le quali sono state rievocate le stragi di nazi-fasciste dell’8 e dell’11 luglio del 1944 a Pian di Brusci e Meltini, che costarono la vita a 14 tifernati. Anche a nome della presidente del consiglio comunale Francesca Mencagli, Botteghi ha ringraziato per la presenza e per il costante contributo alla salvaguardia dei valori della storia della comunità locale i rappresentanti dell’Istituto di Storia Politica e Sociale Venanzio Gabriotti, dell’Anpi di Città di Castello, dell’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra, delle Pro Loco di Trestina e Badia Petroia, della Società Rionale “Quelli delà del Ponte” e dell’associazione Trestina per la Pace.
Nella commemorazione a Pian dei Brusci, alla quale ha partecipato anche il consigliere regionale Michele Bettarelli, c’è stato il toccante intervento di un cittadino tedesco da trent’anni residente nel territorio di Città di Castello, che, mano nella mano con la moglie, ha ringraziato la comunità tifernate per l’accoglienza che ha saputo dimostrare loro, testimoniando la personale vicinanza ai familiari delle vittime ed esprimendo la propria condanna per i fatti di cui si sono resi responsabili suoi connazionali.