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Elisabeth Chaplin, la collezione Richard Fremantle e le fotografie di Claudio Montecucco protagonisti a Palazzo Museo Bourbon del Monte Dal 16 luglio tre imperdibili eventi culturali a Monte Santa Maria Tiberina

(Cittadino e Provincia) – Perugia, 13 luglio ’21 –L’artista Elisabeth Chaplin con la mostra “Ci vuole il cielo ma anche la terra”, l’esposizione di Richard Fremantle “Storia di una collezione d’arte contemporanea in Italia”, a cura di Emanuele Carlenzi e Ginevra Ludovici dell’IMT Scuola alti studi di Lucca, con il supporto organizzativo di Jane Adams e Roberta Lapucci di Caravaggio & Contemporary, e il progetto fotografico di Claudio Montecucco saranno protagonisti, da venerdì 16 luglioPalazzo Museo Bourbon del Monte.

I nuovi appuntamenti culturali, promossi dal Comune di Monte Santa Maria Tiberina, sono stati presentati oggi nella sala Falcone Borsellino della Provincia di Perugia: “Prosegue– ha esordito il sindaco Letizia Michelini – il cartellone estivo con tre eventi culturali che rappresentano un’occasione unica per visitarenon solo le bellezze del nostro territorio ma,soprattutto per gli amanti dell’arte contemporanea, delle mostre di alto livello che non sempre è possibile vedere, come l’esposizione dei dipinti della Chaplin e alcuni pezzi della collezione Fremantle. Abbiamo poi pensato di aggiungere un’altra mostra, rinomata a livello internazionale, “Leggere” di Claudio Montecucco, nelle cantine del Castello,con fotografie che fanno riflettere e sognare”.

A spiegare nel dettaglio le mostre di Elisabeth Chaplin e della collezione Richard Fremantle, è stata Roberta Lupucci: “La mostra ‘Ci vuole il cielo ma anche la terra’, si concentra sulla produzione dell’artista francese dagli anni Venti circa in poi. In esposizione ci sono pezzi provenienti da collezioni private, come quella di Camilla Baines e Oskar Baines Fremantle, e di Riccardo Tendi Cobianchi, attuale proprietario di Villa Il Treppiede, dove l’artista ha vissutodal 1911 al 1982, evidenziando un percorso che restituisce un immaginario fatto di scene familiari, interni domestici e vita rurale. Oltre alle opere della Chaplin, l’evento presenta del materiale proveniente dalla sua abitazione, fra cui ritratti fotografici, strumenti di lavoro e un video di approfondimento sulla vicenda personale e artistica di Chaplin, realizzato dagli artisti Jacopo Mazzoni e Kari Varner all’interno del contesto di Villa Il Treppiede. Per quanto riguarda la collezione d’arte contemporanea di Richard Fremantle, visitabile solo questo venerdì, la mostra presenta un primo nucleo di opere della Collezione Fremantle che intende celebrare la figura di Richard Fremantle (1936-2018), storico dell’arte, filantropo, mecenate e amico di artisti attivo in Toscana fra la seconda metà del Novecento e il primo ventennio del Duemila”.

I due vernissage, che si tengono alle ore 12, saranno preceduti da un piccolo simposio alle 10.30 nella Sala Conferenze del Palazzo. L’incontro offre un approfondimento sulle attività svolte e una descrizione più dettagliata dei due percorsi espositivi, oltre a realizzare un focus sulla Collezione Fremantle e sui rapporti instaurati dal collezionista con alcuni artisti tutt’oggi attivi. In occasione del finissage della mostra Elisabeth Chaplin, il 29 agosto, ultimo giorno di apertura al pubblico, verranno poi presentate alcune lettere della pittrice francese, oltre a risultati inediti del lavoro di diagnostica svolto da Leonardo Borgioli e Roberta Lapucci su alcune opere provenienti da Villa Il Treppiede.

Sempre venerdì 16 luglio sarà inaugurata la mostra di Claudio Montecucco, legata al progetto di promozione della lettura attraverso la fotografia, iniziato dall’artista perugino nel 2003 e tuttora in itinere, nel quale le città vengono declinate come delle immense sale di lettura a cielo aperto: “La fotografia – ha spiegato l’artista – con i suoi lettori casuali è protagonista delle architetture e delle magnifiche opere d’arte disseminate per le nostre città, si fonde con esse creando un dialogo intimo e silente tra uomo, arte e pensiero. I personaggi rappresentati sono colti casualmente, mentre sono assorti nella lettura, spesso di spalle e costantemente inconsapevoli di essere parte di un’opera d’arte. Negli spazi del Castello, fino al 29 agosto, porterò trenta fotografie in bianco e nero scattate quasi tutte in Umbria”.

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