Esprime soddisfazione Sara Marzà, vicecapogruppo di San Giustino Domani, per quanto emerso nel corso dell’ultimo consiglio comunale dove sono stati approvati, con i voti della maggioranza e l’astensione dei due consiglieri di opposizione rimasti in aula, gli ordini del giorno riguardanti la situazione delle infrastrutture in Alto Tevere e la richiesta di ripristino degli stanziamenti regionali riguardanti il commercio equo solidale.
Il primo degli argomenti trattati in sede di Consiglio Comunale ha rimesso al centro dell’attenzione il tema delle infrastrutture strategiche del territorio, con la necessità di conoscere tempi e modalità dei lavori di messa in sicurezza della E45, del completamento della E78 e del ripristino del tratto a nord di Città di Castello dell’ex linea ferroviaria FCU. Se per E45 i tanti cantieri presenti nell’arteria, pur creando disagio e difficoltà agli automobilisti, sembrano procedere garantendo il rispetto del termine lavori fissato per il 2023, restano molte incertezze sulla E78 e sul destino della ex FCU.
Nonostante l’impegno del Governo nell’inserire l’E78 al primo posto tra le infrastrutture strategiche da realizzare con le risorse stanziate nel PNRR, la Regione Umbria nel Piano Regionale di Ripresa e Resilienza non ha previsto alcuna somma per il completamento del tratto umbro della Due Mari, limitandosi ad indicare come somma disponibile la sola cifra di 100 milioni già trasferita alla regione dall’allora Governo Renzi. Somma, questa, insufficiente al fine di realizzare un’infrastruttura moderna, adeguata con i tempi e con un tracciato che determini il criterio imprescindibile del minor impatto per la salute dei cittadini e della salvaguardia ambientale.
Stessa incertezza vale per l’ex FCU, rispetto alla quale non risultano tempi certi per il ripristino della tratta Sansepolcro-Città di Castello. Anche nel tratto percorribile resta preoccupante, in termini di adeguatezze e funzionalità, il limite di velocità di percorrenza della tratta.
Sul tema del commercio equo solidale la richiesta a sindaco e giunta è stata quella di tornare a chiedere uno sforzo alla giunta regionale per ripristinare i fondi destinati al commercio equo solidale. La Regione Umbria è stata la prima in Italia a dotarsi di una legge specifica sul commercio etico. Da anni le risorse destinate all’altromercato hanno incluso produttori e artigiani locali dando vita ad interessanti forme di economia sociale e progetti solidali che si sono resi particolarmente efficaci durante tutta la fase pandemica. Il mancato rifinanziamento della legge regionale rischia di mandare in crisi tante esperienze radicate in Umbria.
Dichiara in una nota la consigliera Marzà: “L’approvazione di questi due ordini del giorno rappresenta per tutti noi un segnale molto positivo. Come amministrazione comunale abbiamo prestato sempre molta attenzione alla crescita del territorio ed insistiamo nel ritenere fondamentale, per le esigenze e lo sviluppo della nostra comunità, disporre di infrastrutture adeguate, funzionali e sicure. Riteniamo centrale anche il tema della sostenibilità sociale legata al consumo critico e al mercato solidale.
Le esperienze che provengono anche dal nostro territorio dimostrano che le piccole realtà di produttori locali rappresentano un tema centrale, non solo per la storia e la cultura dei nostri territori, ma anche come modello di inserimento al mondo del lavoro e alla crescita della persona”.