“I nodi vengono al pettine” prima o poi e quelli della gestione rifiuti in Altotevere risultano particolarmente difficili di districare. A differenza del giubilo dell’amministratore unico Goracci e del sindaco uscente, che non lo ha ancora sostituito alla guida di Sogepu, riteniamo che i successi da celebrare siano decisamente minimi, specie per i cittadini. Ormai è certificato da Auri e Regione che la discarica di Belladanza è pressochè piena e si esaurirà effettivamente nella prima metà del 2022: noi lo avevamo paventato già da tempo, ma nessuno, né sindaco, né assessore all’ambiente se ne sono mai preoccupati, anzi.
Hanno sempre opposto un silenzio assordante alle nostre perplessità e di fronte alle tante interrogazioni e interpellanze si sono limitati a riferire le stringate risposte dell’amministratore di Sogepu, sempre estremamente avare di notizie e infastidite dalle tante, troppe richieste di accesso agli atti a firma Vincenzo Bucci. Lo stesso atteggiamento si è avuto in Commissione Controllo e Garanzia, quando l’amministratore si è presentato per leggere una nota in cui si rifiutava di rispondere perchè ancora aperta la gara AURI per l’appalto di gestione rifiuti del Sub Ambito1. Una procedura che dura da anni, e che pare impedisca a Goracci di proferire parola, salvo lodare i grandi successi della sua gestione. Quali?
Forse si riferiva all’impianto di riciclaggio e produzione biogas che, come annunciato dalla società, necessita di adeguamento, con nuovi investimenti milionari, a solo due anni dal suo avvio; oppure alla discarica riempita fino all’orlo che ha permesso alla partecipata di incassare introiti tali da approvare il Consuntivo 2020 con un fatturato di oltre 21 milioni di euro .
Come sono stati gestiti questi denari? Secondo quali logiche, se il Piano di Impresa approvato in Consiglio è stato disatteso e mai riformulato? Quali i risultati degli investimenti decisi?
Gli annunci seguenti il bilancio 2020, parlano di circa 293mila euro di utili da elargire al comune di Città di Castello quale socio al 91%. E questo sarebbe il gran risultato, a fronte delle decine di milioni incassati? Ci permettiamo di ricordare che le Farmacie Tifernati ogni anno versano più del doppio di questi utili, a fronte di un bilancio di qualche milione di euro. Tutti sappiamo che il costo del servizio di nettezza urbana, per oltre 8 milioni di euro all’anno, ricade interamente sui tifernati con il pagamento della TARI.
Quanto potrà crescere se e quando saremo costretti ad affrontare le spese del trasporto dei rifiuti fuori regione, a causa di una discarica esaurita? Quest’anno per le utenze domestiche è stata confermata la tariffa degli ultimi quattro anni, respingendo la nostra richiesta di diminuzione del 20% fattibile utilizzando gli utili di gestione. Ma quanto potrebbe calare se i milioni derivanti dall’utilizzo della discarica, che- lo ricordiamo- è del Comune e non di altri, fossero maggiormente riversati nelle casse comunali? Invece si preferisce gestirli e farli gestire in maniera discrezionale all’amministratore unico di Sogepu, che, secondo un regolamento interno, può decidere spese, consulenze ed elargizioni a propria discrezione, fino ad un massimo di centomila euro per volta. Senza tetto. Vorremmo conoscerne i motivi, ma i capi di Sogepu, con il beneplacito di chi li ha nominati, possono permettersi di non rispondere, lasciando passare i mesi, tanto tra qualche giorno questo Consiglio comunale terminerà il suo mandato in attesa delle nuove elezioni amministrative.
Accanto a tutto questo, resta l’incognita gara: quand’anche l’esito, annunciato e celebrato dal primo cittadino come “la più grande vittoria” di questo Comune ed invece ancora all’ esame del Consiglio di Stato, fosse positivo per Sogepu, sarà SOG.ECO, la nuova società formata al 49% da Sogepu e per il 51% da Ecocave a gestire il servizio, e quindi introiti e utili.
E allora, i bilanci, come il controllo di gestione, saranno ancora pubblici?