“Il recente disservizio, perché non può essere etichettato in altro modo, relativo alla mancata sostituzione di un medico di base per 1500 assistiti fra Sansepolcro e Anghiari, è l’ultimo anello di una catena che da troppi anni flagella la Valtiberina. In uno dei settori fondamentali del vivere quotidiano, quello socio-sanitario, probabilmente quello più delicato e che avrebbe necessità di massima tutela per le famiglie, assistiamo ormai da anni ad un continuo e progressivo depauperamento.
Di ciò non sono responsabili i medici e il personale socio-sanitario, ai quali va tutto il mio sostegno perché so che operano con impegno e grande professionalità come hanno dimostrato anche in tempi di pandemia, pur in condizioni sempre più difficili.
Ma da parte della politica, di chi prende decisioni dall’alto e dunque di chi governa la Regione Toscana, che continua a rivolgere scarsa attenzione aiterritori di confine come la Valtiberina. Il recente, bizzarro balletto sulla composizione dei distretti, i tempi di attesa sempre più lunghi per esami strumentali, i tagli all’ospedale di zona e a professionisti di settore nell’area bagnata dal Tevere, adesso anche i vuoti causati dal pensionamento di medici di base senza soluzioni immediate.
E potrei purtroppo continuare all’infinito con questo triste elenco. La verità è che il diritto alla salute, sacrosanto, non è più contemplato in Valtiberina. Siccome a differenza di altri il mio percorso è sempre stato quello di un “uomo del fare” lascio ad altri le chiacchiere e i vuoti proclami.
Sostenendo che è davvero arrivato davvero il momento di dire basta a queste stolte imposizioni calate dall’alto che mortificano un’intera popolazione nel suo bisogno essenziale, appunto il diritto alla salute. E promettendo che darò tutto me stesso per garantire che ogni cittadino del Borgo, ogni abitante della nostra vallata, veda i suoi sacrosanti diritti tutelati e garantiti da chi, da troppo tempo, ci tratta come sudditi ai quali tutto si può imporre”.