Verso le elezioni a Città di Castello: Manuela Puletti (Lega) “Roberto Marinelli l’unica novità di questa tornata elettorale. Noi coerenti e fedeli alla nostra linea”

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Manuela Puletti, è la segretaria per la Provincia di Perugia, della Lega. Una delle personalità di spicco del carroccio, per lei parlano i numerosi incarichi conseguiti nel corso degli ultimi anni. A capo del dipartimento regionale per la sicurezza e immigrazione, questo grazie al lavoro svolto al Viminale, con l’allora Ministro degli Interni Matteo Salvini. E’ stata una delle promotrici insieme al deputato Riccardo Augusto Marchetti, al Consigliere Regionale Umbro Valerio Mancini, al capogruppo della Lega in Consiglio Comunale a Città di Castello, Giorgio Baglioni, della candidatura a Sindaco dell’avvocato Roberto Marinelli. Personaggio molto apprezzato a livello professionale, impegnato nel mondo dell’associazionismo, ricalca la linea oramai nota del carroccio, che sceglie personalità provenienti dalla società civile, quali candidato al ruolo di primo cittadino. Con Puletti abbiamo cercato di tracciare un bilancio, delle ultime settimane, e cercato di capire i motivi di questa scelta, che di fatto ha sancito una spaccatura tra Lega e gli alleati storici del Centro Destra tifernate

Consiliatura, quella che si è appena conclusa, che ha visto numerosi avvicendamenti sugli scranni del parlamentino Tifernate, per quanto riguarda la Lega. Dal carroccio si è sempre parlato di scelte personali, non di fratture o mal di pancia in merito a frizioni interne, ci può chiarirci le dinamiche che hanno portato a questi avvicendamenti?

Non esistono mal di pancia in Lega, possono esistere confronti più o meno accesi come in tutte le realtà, ancor più quelle politiche, ma le sezioni sono per noi sovrane e quando si esce dalle nostre riunioni portiamo avanti la linea di partito con determinazioni ed orgoglio. Ciò non vuol dire che non abbiamo personalità o che siamo “yesman”, ciò vuol dire che abbiamo scelto di essere militanti ed abbiamo fiducia in chi ci rappresenta, dai segretari territoriali, al provinciale, fino a salire al regionale, soprattutto abbiamo fiducia in Matteo Salvini che ha preso una Lega sotto il 10% e l’ha portata ad essere, da anni, il primo partito nazionale. Gli avvicendamenti avvenuti all’interno del parlamentino tifernate hanno avuto per lo più motivazioni lavorative, è fisiologico quando si presenta una lista di persone giovani, in 5 anni possono cambiare tante dinamiche. Solo una volta in questo quinquennio abbiamo subìto, come partito, scelte personali e pretestuose, ma a quanto sembra anche in questo caso il tempo ci darà ragione visto che il consigliere in questione, oggi al gruppo misto perché escluso dalla liste delle elezioni regionali, sembra candidato in una lista di centro-sinistra dopo essere stato in Forza Italia, Lega e Ricci Presidente.


Come si spiega i rapporti sempre più tesi tra la Lega e gli storici alleati del centro destra. Città di Castello sembra l’ultimo caso, in ordine cronologico, delle numerose fratture che si sono consumate negli ultimi anni, in tanti comuni chiamati a scegliere il nuovo Sindaco

La Lega a Città di Castello, così come è successo nelle grandi città, ha convintamente aperto alla società civile proprio per allargare, includere, diversamente Fratelli d’Italia ha deciso di imporsi, anteponendo le ambizioni personali, all’unità del centro destra. La Lega non ha bisogno di mettere le bandierine in giro per l’Umbria, abbiamo sindaci che sono veri e propri esempi di buona amministrazione, penso alla vicina Umbertide, penso a Foligno o Marsciano, la scelta di un civico, esperto professionista, con un curriculum di spessore su Città di Castello, nasceva proprio dalla volontà di includere tutte le varie anime del centro destra, avremmo potuto esprimere un nostro candidato, i numeri ce lo permettono ma non lo abbiamo fatto. La decisione di appoggiare un candidato civico, un professionista serio e competente ma estraneo alle logiche di partito, testimonia che per noi il futuro di Città di Castello è l’unica priorità e vale ben più di un simbolo o di qualche poltrona. Se chi si è lanciato nella corsa verso il Palazzo Comunale si voltasse, si accorgerebbe che la Lega, per il bene della nostra città, è proprio lì, un passo indietro, nella consapevolezza, e su questo ci troviamo d’accordo, che chi sa restare indietro in realtà è due passi avanti


Parola d’ordine discontinuità. Non le sembra un termine obsoleto? Di fatto la politica locale può solo certificare scelte “imposte” dal governo centrale, con margini operativi estremamente limitati. Il carroccio può giocarsi la carta Tesei, questi è vero, può bastare per dare una svolta al nostro territorio, per rilanciarlo dopo anni vissuti ai margini della politica regionale?

In questi decenni, il PD al governo della città e della Regione ha trattato l’Altotevere come un mero bacino di voti da cui attingere, senza mai dare nulla in cambio. E pensare che siamo il territorio con il più alto tasso di produttività ed un tessuto economico sociale invidiabile. Invece ci ritroviamo completamente isolati senza una ferrovia che l’ex Governatrice Marini ha indegnamente chiuso e con la galleria della Guinza che solo ora con la Lega al Governo dell’Umbria e nelle Marche, potrebbe vedere la luce, senza parlare della sanità, tutta da ricostruire dopo lo scandalo Sanitopoli, Se discontinuità vuol dire interrompere questo modo scellerato di Governare, ben venga un cambio di rotta. Certo l’asse tra un sindaco sostenuto dalla Lega e la Presidente di Regione dello stesso partito non potrebbe che essere un valore aggiunto per il nostro territorio, ma a prescindere dalle logiche della politica, l’Alto Tevere deve tornare a brillare come merita, come fino ad oggi non gli è stato permesso di fare.
 
Un’ ultima domanda, in tanti, parlo dei cittadini residenti nel comune di Città di Castello, si aspettano volti nuovi, personalità di spicco in grado di dare nuova linfa al parlamentino tifernate. Ci sono possibilità che alcuni incarichi pesanti, vengano affidati a professionisti di livello, o ci troveremo difronte ai soliti nomi?

Questo è uno dei motivi per cui la Lega ha scelto di sostenere Roberto Marinelli. Una persona di spessore fuori dagli schieramenti politici, che ha le mani libere, non deve niente a nessuno e può scegliere la sua squadra in base a competenze e professionalità. Anche io sono convinta che al parlamentino tifernate serva una sterzata ma ciò si può ottenere solo dando discontinuità ad un tipo di politica obsoleta, vecchia, personale e non propositiva.

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