Verso le elezioni a Città di Castello: Alcherigi (La sinistra Per Castello) “ripartiamo da quanto di buono costruito nel corso degli ultimi dieci anni”

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La campagna elettorale, in vista delle prossime amministrative che si terranno a Città di Castello, nel mese di ottobre, entra nel vivo. Serve comunque tracciare un bilancio, di quanto prodotto nella precedente consiliatura, questo per capire quali saranno i programmi delle forze politiche, nel medio lungo periodo. Serve capire quali siano stati i motivi che hanno portato ad una divisione così netta dei vari schieramenti, e su quali punti, potrà essere trovata una convergenza, in vista di un possibile, quanto mai probabile, secondo turno. Nessuna delle forze in campo ha la forza necessaria per vincere fin da subito, servirà quindi molta attenzione, da parte dell’opinione pubblica tifernate, i messaggi “trasversali” e le “dinamiche comunicative” dei vari candidati a Sindaco, serviranno per capire con quale maggioranza verrà governata Città di Castello, nei prossimi anni. Di questo, ma anche di altro, abbiamo parlato con Mauro Alcherigi, de “La Sinistra per Castello”.

L’ultima parte di consiliatura è stata contraddistinta da forti frizioni interne la maggioranza che ha governato città di castello nell’ultimo decennio, questo ha portato ad una spaccatura nel centro sinistra, sul nome di Luca Secondi, alla fine è stata trovata la sintesi. Secondo lei è stato fatto tutto il possibile per cercare un intesa, una sintesi al fine di favorire la scelta di un candidato del centrosinistra?

“Ogni volta che finisce una doppia legislatura ci sono fibrillazioni, dei veri e propri movimenti tellurici, e  Città di Castello come ogni città importante, non fa eccezione.

Nel nostro Comune questo viene da decenni particolarmente drammatizzato, il centro sinistra diviso no è una novità , ma questa è una lunga storia…

Sono d’accordo sul fatto che in questo ultimo anno di legislatura siano accadute cose strane ma perché evidentemente non avevano nulla a che fare con la politica e con la dialettica politica. Personalismi, rivalse e miopia hanno impedito un costruttivo confronto sui grandi temi della nostra Città, sui progetti per Città di Castello 2030.  Per quanto riguarda la coalizione e la candidatura di Secondi deve però ammettere che c’è n’è stato di tempo per un’intesa! Resta comunque il dato che al tavolo ampio della coalizione che stavamo costruendo, l’unico candidato  proposto dal PD è stato Luca Secondi, nessun’altra proposta è stata formalizzata. 

Per questo sono convinto che, come avevamo proposto mesi fa, le primarie di coalizione avrebbero risolto molti problemi. In un vero confronto democratico i cittadini avrebbero potuto scegliere fra programmi e candidati, diventare loro  i protagonisti di questo importante  momento politico.

Città di castello ha attirato importanti investimenti negli ultimi dieci anni, che hanno cambiato il volto della città. Quali sono gli obbiettivi a medio lungo termine?

Noi abbiamo una visione di Città da realizzare e lo faremo grazie a quegli investimenti e al nostro programma. Idee concrete:  E 78 collegamento ferroviario mobilita ciclopedonale tra i quartieri ed il cuore storico della citta. E poi Energia green, produzione ed autonomia nei consumi, qualità dell’ambiente , minor consumo del suolo, riduzioni dei consumi e degli sprechi idrici. E ancora: trasformare la raccolta differenziata grazie alla presenza degli impianti  ed al ruolo di Sogepu in una filiera produttiva circolare con nuovi linee produttive legate alle materie prime recuperate.

Sanità, scuola, sicurezza, sociale, i margini operativi di un sindaco, di una giunta, sono limitati, servono idee chiare, per cercare soluzioni veloci ed esaustive per i cittadini. Al di là degli spot elettorali che lasciano il tempo che trovano, quali soluzioni dovranno essere adottate, per garantire i servizi essenziali, perché quello che pare certo, è che serva una svolta, una decisa accelerazione.

Abbiamo tante idee ad esempio per la scuola  un polo scolastico pubblico 0/6 per il centro storico magari recuperando gli spazi abbandonati dello storico ed amato dai tifernati  Asilo Cavour; una nuova palestra a disposizione delle scuole di 2 grado del centro storico all’interno dell’istituto Agraria . Ristrutturazione e riapertura del convitto per gli studenti da utilizzare anche come ostello. Per rafforzare la centralità del  centro storico prevediamo una riqualificazione dei quartieri nati a ridosso dello stesso nei primi anni 60/70  con una rivisitazione delle spazi pubblici delle aree  verdi e di gioco e della viabilità  e mobilità dei mezzi e delle persone e dei servizi presenti . 

Le periferie i quartieri le frazioni intese come centro storico ampio perché tutti possano e si sentano pienamente tifernati.  

In materia di sanità La Casa della Salute deve vedere la luce non possiamo più aspettare . Se la regione, come sembra non volesse  investire nel vecchio ospedale,  dobbiamo avere  il coraggio e la capacità di trovare nuove soluzioni in spazi pubblici che potrebbe tornare disponibili. Nuovi parcheggi non invasivi e a minor  impatto visivo. Circolare e scomparire le macchine non dovranno prevalere sulla bellezza dei luoghi storici , sui paesaggi sugli scorci suggestivi che città di castello regala ai suoi cittadini ed si suoi Ospiti incantanti di tanta bellezza .

Un’ultima domanda, serve meno burocrazia, risposte veloci ed esaustive, la macchina pubblica va resa funzionale, rispetto alle esigenze di cittadini e imprese, soprattutto in un periodo difficile e complicato. A tal proposito, ci sono margini operativi concreti per rendere più efficienti i servizi offerti dal comune di Città di Castello?

Questo è un tema che i cittadini percepiscono solo quando di trovano coinvolti nei processi amministrativi. È un tema quasi sempre lontano dalla campagna elettorale. La macchina comunale e assolutamente decisiva per la realizzazione dei programmi politici e per la ricaduta delle scelte sui cittadini. Negli anni ci sono stati importanti e fondamentali passi avanti e Città di Castello ha assolutamente una macchina amministrativa che funziona e lo fa molto bene. Il cambio generazionale produce sempre sofferenze, cambiano abitudini le competenze dei soggetti preposti devono essere oggi enormi ed allargate a tanti settori. L’informatizzazione ha fatto il resto rendendoli più veloci ma spersonalizzati. Recuperare una personalizzazione in un quadro di norme omogeneo e comuni a tutti, mi sembrerebbe il modo migliore per dare un servizio ai cittadini e per la macchina pubblica, dipendenti ed amministratori , di recuperare la fiducia e consenso  di tutti i cittadini . 

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