Verso le elezioni: Borgo al centro “sicuri dei nostri alleati, dei nostri progetti, di centrare gli obbiettivi che ci siamo posti. Troppe contraddizioni nelle altre coalizioni e pochi margini di governabilità, presto tutti i nodi verranno al pettine”

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Consultazioni che sono durate settimane, per non dire mesi, poi la decisione di tornare al centro della vita politica del Borgo. Scelta ponderata, quella di Fabrizio Innocenti, visti i tanti impegni professionali. Il motivo è semplice, Fabrizio Innocenti è un perfezionista, ama fare le cose per bene, quindi prima di dare il proprio assenso formale, ha cercato di capire, se e come, potesse dare il proprio contributo, alla sua città. La riserva è stata sciolta, solo dopo un confronto serrato con la sua famiglia, perchè fare il sindaco, oggi giorno, è complesso e diciamoci la verità, non è più possibile farlo part time. Per questo e solo per questo i tempi si sono allungati, serviva trovare la quadra per capire se l’azienda potesse fare a meno di lui, qualche volta. Sciolta la riserva (familiare) sono iniziate le consultazioni politiche (molto più semplici di quello che può sembrare). Scelta resa pubblica con poche righe, pubblicate sui social e inviate agli organi di stampa.

“Sono candidato a sindaco per la mia città, Sansepolcro l’ho vissuta intensamente da sempre, in ogni suo aspetto, nei momenti d’oro di questo angolo di Toscana come nei momenti più complessi; l’ho vissuta da “citto”, da studente, da imprenditore, da appassionato d’arte contemporanea, da balestriere, da assessore all’urbanistica, da dirigente sportivo nel volley e nel calcio. L’ho vissuta profondamente nei bar, nei circoli, con gli amici, con la mia famiglia, mia moglie e i miei due figli e una splendida nipotina. Conosco il Borgo che è dentro di me, nella memoria di tempi gloriosi, nei volti di personaggi fantastici e veri, nei problemi e nelle potenzialità”. 

La nostra redazione, come già fatto anche per le altre coalizioni, ha posto quattro questioni, di stringente attualità:

Il leitmotiv di questa campagna elettorale sembra essere, rinnovamento della classe dirigente. Le sembra logico, in un momento così complicato, rinunciare a figure di esperienza, o sarebbe più opportuno che a ricoprire un ruolo pubblico, in un periodo così difficile, fossero persone competenti e motivate, a prescindere dalla carta d’identità? 

Il momento storico è veramente complesso: servono amministratori con esperienza che sappiano subito dove mettere le mani, con progetti e investimenti che potrebbero essere finanziati con le risorse del Recovery Plan; Non sono i tempi per i sogni o le progettualità che non hanno possibilità di essere realizzate, ne abbiamo viste fin troppe; serve concretezza e investimenti mirati affinché si ricrei un tessuto economico in grado di dare lavoro. Basta con i progetti inutili, con i soldi spesi male che non portano a niente.

Sansepolcro ha la necessità di tornare a recitare un ruolo chiave, nelle dinamiche politiche provinciali e regionali, a tal proposito ci sono forti perplessità circa progetti civici che trovano difficoltà nel confrontarsi con enti superiori, quale la sua opinione a riguardo? 

I movimenti civici sono fondamentali e rappresentano un valore aggiunto ma la Politica serve sempre; nel nostro progetto abbiamo alle spalle partiti importanti che fanno parte del Governo Draghi come la Lega e Forza Italia ma anche i più importanti e storici movimenti civici della Città: questo è un grande valore che evidenzia come la nostra coalizione sia la più equilibrata.

Ce scetticismo, per quanto riguarda l’opinione pubblica, circa la composizione delle liste. Si trovano figure di spicco, legate alla vecchia compagine di Governo in entrambi gli schieramenti, non esiste il rischio che questo porti a divisioni interne,  a frizioni già viste in passato, che limitino l’azione del Governo cittadino? 

Vedo nelle altre coalizioni persone che fino a ieri si sono “scannate” politicamente e che oggi, all’improvviso e grazie alle poltrone, sostengono di aver trovato “terreno fertile” per andare d’accordo. Questo modo di fare aggregazioni forzate che poi non saranno in grado di governare non ci appartiene.  

Un’ultima domanda, l’unione dei comuni, può svolgere ancora un ruolo significativo nelle politiche di vallata? ci sono ancora margini per cercare un rilancio o forse non le pare più sensato iniziare a gettare le basi per la creazione di un parlamentino permanente, che favorisca progetti e sinergie tra Valtiberina Toscana e Altotevere Umbro? 

Ci sono politiche di vallata indispensabili come quelle relative al Turismo ed alla Cultura; Il Sociale deve essere gestito in forma diversa perché a livello di Vallata non siamo più in grado di erogare servizi essenziali garantendo economicità ed efficienza; infine l’Urbanistica a livello di Vallata potrebbe essere un’occasione importante ma la sensazione è che all’orizzonte ci siano più complicazioni che opportunità; vogliamo vederci chiaro. Altro discorso è il rapporto con l’Umbria: noi crediamo che sia indispensabile aprirsi all’Umbria e ci proveremo in tutti i modi: già abbiamo contatti in ambito Sanitario con alti Dirigenti per capire quali forme di integrazione siano possibili; il rammarico è che fino ad oggi, nonostante il colore politico fosse lo stesso, nessuno ha lavorato ad una integrazione vera e concreta. E chi fa parte del PD lo dovrebbe sapere bene”

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