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Elezioni a Città di Castello: Luca Secondi (PD) “offese, veleni e pregiudizi a noi non interessano, lavoriamo per il cambiamento”

“Alla civica aspirante sindaca, che con la dichiarazione di ieri ha dimostrato continuità rispetto al classico vecchio modo di intendere e fare politica, quello cioè di attaccare gli avversari per nascondere le proprie debolezze, faccio solo notare come è vero che il cambiamento non è legato all’età anagrafica – ci mancherebbe- ma è altrettanto vero che però è legato alle idee e all’azione politica, quella fatta di concretezza e non di retorica qualunquista e compulsiva, di sinergie con realtà che mutano improvvisamente a cui spesso è solo responsabilità delle istituzioni saper dare immediata risposta”, così in una nota il candidato sindaco di Città di Castello, Luca Secondi.

“Il cambiamento -prosegue- è legato a tessuti sociali in difficoltà a cui non bastano le passerelle di false promesse, ma per i quali sono necessarie soluzioni che diano spazio e facciano onore tanto al singolo quanto all’intera comunità. Queste, civica aspirante sindaca, sono le nostre linee guida e solo a questo stiamo guardando. Le offese non ci interessano, i pregiudizi o i veleni ancor meno. Lavoriamo -incalza Secondi- per la costruzione virtuosa di un territorio che sia riflesso di una comunità di donne e uomini protagonisti della loro città; lavoriamo per la realizzazione tangibile di progetti in grado di dare al nostro territorio un respiro nazionale e internazionale, e che siano esempio oltre che richiamo per altre comunità.

Quando diciamo sinergia -spiega- intendiamo la forza e la capacità di promuovere una visione globale declinata nel locale con uno sguardo al futuro che sia al passo con i nostri tempi e che sia in grado di parlare alle nuove generazioni. L’età anagrafica, torno a dire, certamente non c’entra; una progettualità che abbia tenuta e durata, invece sì .  Perché, come ben sappiamo e la storia ce lo insegna, è la durata a dar forma alle cose. Innanzitutto lì dove un pragmatismo trasparente, sintesi perfetta tra ciò che è e ciò che dovrebbe essere, diventa la via maestra per un nuovo modo di intendere e fare politica”, conclude.

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