Città di Castello, crisi Industriaumbria SPA (ex Fisadorelli): “La Regione Umbria batta un colpo e intervenga per scongiurare la chiusura”. Appello dei circoli di Rifondazione e la Sinistra per Castello

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I circoli di Rifondazione Comunista di Città di Castello, Citerna e San Giustino  e la Sinistra per Castello esprimono la più viva solidarietà alle lavoratrici ed ai lavoratori della Industriaumbria SPA ( ex Fisadorelli ) che da lunedì 18 ottobre sono in presidio permanente presso lo stabilimento tifernate. La delocalizzazione dell’intero comparto produttivo tifernate, decisa unilateralmente dalla nuova proprietà, è un attacco alla dignità dei lavoratori e alla economia  tifernate . Il prossimo 31 dicembre 2021 il polo di Città di Castello , una delle più importanti realtà del settore cartotecnico , chiuderà i battenti mentre dal 1 gennaio 2022 inizierà il trasferimento di attività produttiva e lavoratori in un altro stabilimento di Osteria del Gatto (nel Comune di Fossato di Vico). 
Era il 12 Settembre 2020 , quando la nuova realtà, da oltre 30 milioni di fatturato e circa 120 dipendenti, veniva presentata  all’Assessore regionale allo Sviluppo economico Michele Fioroni . Proprio l’Assessore della Giunta Regionale dell’Umbria presieduta da Donatella Tesei dichiarava “In una fase così complessa – ha sottolineato – l’iniziativa di Industriaumbra rappresenta un buon auspicio per l’evoluzione della situazione economica del nostro territorio. Crescita dimensionale, patrimonializzazione e internazionalizzazione sono i tre elementi fondamentali che caratterizzano questa esperienza imprenditoriale. Come Regione ci impegneremo, anche con gli strumenti che metteremo a disposizione nei prossimi mesi, affinché iniziative come queste non siano casi isolati ma diventino un processo di crescita stabile del nostro territorio”.
Alla luce delle dichiarazioni dell’Assessore allo Sviluppo Economico  della Regione Dell’Umbria chiediamo alla Presidente Tesei di convocare un tavolo con l’azienda al fine di evitare questa scelta che appare incomprensibile e nefasta per il nostro territorio . Del resto verrebbe da dire che non poteva diversamente visto che per i fondi del PNRR la stessa regione ha individuato come polo grafico dell’Umbria  Bastia Umbra , dimenticandosi  del territorio dell’Alto Tevere,  il più importante polo grafico del  settore a livello nazionale. Due scelte scellerate che la regione dovrebbe scongiurare per dimostrare la propria capacità d’intervento ed il proprio peso politico , oppure dovrebbero decidere di farsi da parte e delegare ad altri la gestione di una regione Umbria che non si merita né questi imprenditori , ma neppure questi amministratori regionali . 

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