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Vaccini: Mazzeo, bene la Toscana sulla campagna vaccinale, non fermiamoci

“Noi dobbiamo essere orgogliosi di come il nostro servizio sanitario pubblico regionale ha gestito l’emergenza pandemica. Ci siamo riusciti grazie al Presidente Giani e all’assessore Bezzini, ma anche grazie al sacrificio di tante donne e uomini della sanità toscana che non hanno mai guardato l’orologio nei momenti più complicati, quando si trattativa di salvare vite umane. In questi mesi abbiamo costruito come Regione Toscana una campagna vaccinale capillare, in grado di raggiungere con vari strumenti ogni persona”. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo a margine della presentazione della nuova campagna vaccinale della Regione Toscana, “Abbiamo fatto 30 – Facciamo 31”, al Teatro Verdi di Firenze.

“È evidente che questo sforzo gigantesco ha comportato una crescita delle spese – ha aggiunto Mazzeo. – Ad esempio abbiamo implementato di circa 6mila unità il personale sanitario e abbiamo dovuto supportare uscite economiche eccezionali e non preventivabili, pensiamo ai posti letto per le terapie intensive, all’aumento dei ricoveri, ai costi per gli hub vaccinali o ai rimborsi ai medici di famiglia per ogni iniezione. Si tratta di voci di spesa che negli anni passati non avevamo. Ma quando si deve scegliere fra salvare vite umane o aumentare le spese, è giusto, anzi umano scegliere di salvare le persone. Per questo credo che sia giusto che il Governo nazionale ora garantisca alle Regioni la copertura delle spese eccezionali sostenute per combattere la pandemia. Non c’è nessun buco nei conti della sanità toscana. E sono sicuro che saremo in grado di chiudere un bilancio in equilibrio, senza gravare sulle famiglie toscane, ma casomai con alcune razionalizzazioni nelle voci di spesa sia sanitaria che non sanitaria. Anche perché la campagna vaccinale va portata avanti, perché ogni vaccino in più è un ulteriore messaggio di libertà e speranza. E sono oramai milioni i toscani che vaccinandosi ci stanno mostrando non solo la propria voglia di tornare alla libertà, ma anche quella di essere uniti da un necessario vincolo di solidarietà umana. Perché col vaccino difendiamo gli altri difendendo noi stessi”.

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