Si stanno addensando segnali preoccupanti nella Sanità della Toscana. Prima le notizie di un “buco” importante nel bilancio regionale e ora, la crisi dei Pronto Soccorso. Due segnali emblematici che denotano una situazione preoccupante, sia per la tenuta dei conti sia per la difficoltà a garantire prestazioni importanti come quelle appunto del pronto soccorso in presidi ospedalieri come il NSGD di Torregalli, dove le barelle in attesa di smaltimento sono arrivate negli ultimi giorni fino a 36.
Sicuramente ha influito la spesa per far fronte alla vaccinazione, ma il dato nazionale sulla spesa sanitaria colloca la Regione Toscana fra le regioni con un aumento costante della spessa dal 2017, arrivando a oggi alla cifra di 2129 euro pro capite. Si pone certo un problema di sostenibilità del SSR e occorrono quindi rimedi per garantire le prestazioni richieste dai cittadini. Fra le voci che incidono maggiormente sulla spesa figura la farmaceutica che è cresciuta del 50%, mentre la spesa per il personale risulta in diminuzione in analogia con la spesa per l’assistenza territoriale.
La bozza della proposta di riparto del nuovo Fondo Sanitario Nazionale indica, però, proprio nella spesa per l’assistenza territoriale una decisa priorità. Dal quadro territoriale emerge anche la poca capacità di intercettare prestazioni che potrebbero non affluire al Pronto Soccorso riempiendolo e quindi andrebbero riviste le Cosiddette Società della Salute, adottando per esempio il modello emiliano, che vede nelle cosiddette Case della Salute strutture in grado di far fronte sia alle prestazioni medico generiche, sia a quelle specialistiche e diagnostiche.
A livello ospedaliero si dovrà far fronte, inoltre, al grande arretrato delle prestazioni in lista di attesa a causa della pandemia e quindi gradualmente riaprire le liste di attesa, soprattutto quelle chirurgiche. Infine, segnaliamo che la carenza di personale dovuta dal rinvio delle assunzioni del personale infermieristico, sta creando un forte e insostenibile carico di lavoro negli attuali operatori. Come LIDU Toscana quindi esprimiamo tutta la nostra preoccupazione per questo stato della Sanità Toscana e chiediamo un confronto a breve con i massimi vertici istituzionali della Regione Toscana e con le parti interessate.