Contro il Civita Castellana ha realizzato 9 punti, pari al 30%, con assieme un 62% che ne ha fatto il secondo miglior ricevitore dopo il libero Marra. Filippo Agostini, schiacciatore della ErmGroup, sta riprendendo pian piano la condizione dopo l’infortunio che lo ha tenuto in buona parte fuori nelle due iniziali partite.
A lui il compito di commentare il nuovo ko casalingo (1-3) di domenica scorsa contro la formazione laziale, che ha neutralizzato la bella impresa di Castelfranco di Sotto. L’auspicata continuità non c’è stata. Eppure, i biancazzurri erano partiti bene. E allora? “Stavamo facendo il nostro gioco – dice Agostini – ed eravamo avanti di cinque punti, poi ci siamo bloccati e non credo che la loro battuta abbia influito più di tanto. Le nostre ricezioni non sono state negative: il problema è che non siamo riusciti a passare in attacco. A Castelfranco di Sotto, nel momento di difficoltà ci sono stati giocatori capaci di tirar fuori le castagne dal fuoco; stavolta invece non è accaduto.
Ed è stato un peccato non aver dato seguito alla nostra reazione: avevamo ribaltato nel finale le sorti del terzo set e ci eravamo portati in vantaggio nel quarto, poi c’è stato il black-out. Stiamo acquisendo le sicurezze sul gioco di squadra, ma occorre lavorare e ci vorrà ancora tempo”. La seconda sconfitta interna ha confermato che il campionato è equilibrato e ben livellato? “Sì, non ci sono le “ammazza girone” ma nemmeno le formazioni “materasso”: vinci contro chi aveva battuto quell’avversaria che però, a sua volta, ora ti ha superato, per cui l’incertezza regna piena e se non ci stai fino in fondo puoi perdere contro chiunque”. Viene allora da pensare che le due trasferte di fila arrivino a proposito, dal momento che finora la ErmGroup ha fatto risultato soltanto lontano dal palasport amico.
Domenica prossima match a Prato: pronti per un nuovo riscatto? “Il Prato ha battuto il Civita Castellana e quindi basta questo per far capire che ci attenderà un’altra battaglia. Non resta da fare altro che allenarsi, lavorare e scendere in campo con la concentrazione che occorre”. Quali sono le attuali condizioni fisiche dopo il problema al ginocchio che ti ha penalizzato? “Ancora mi debbo gestire: il dolore non c’è più ed è già tanto, ma la preparazione settimanale in palestra è ancora vincolata dai postumi di questo inconveniente. Anche in campo, debbo ricordarmene e allora faccio ricorso spesso all’esperienza, trovando i punti su palle spinte e appoggiate alla ricerca del mani fuori”. Colpi che sono diventati la sua specialità.