Una messa, un momento di raccoglimento collettivo in preghiera per ricordare le persone decedute a causa del Covid in altotevere e manifestare vicinanza e solidarietà alle loro famiglie. Una bella iniziativa, che, Carla Solani, tifernate, infermiera presso ospedale di Città di Castello, recependo la disponibilità del Vescovo, si è fatta carico di organizzarla con il pieno sostegno e adesione del comune tifernate. La santa messa verrà celebrata sabato 11 dicembre alle ore 18,30 in Cattedrale, dal vescovo monsignor Domenico Cancian e don Alberto Gildoni parroco del Duomo.
Alla funzione religiosa, sono invitati tutti i cittadini, familiari delle persone scomparse ed i sindaci dei comuni altotiberini per manifestare vicinanza e solidarietà, nel ricordo e nella preghiera. “Il covid – precisa con commozione Carla Solani – ha segnato in maniera indelebile la mia famiglia, uno dopo l’altro, lo scorso anno, a distanza di un mese prima mia madre, Graziella e poi mio padre Giovan Battista, sono morti stroncati da questa terribile pandemia.
Da figlia e da operatrice della sanità, infermiera ospedaliera, ho vissuto doppiamente questa tragedia come purtroppo tante altre famiglie a cui il Covid non ha lasciato nemmeno il tempo di dare l’ultimo saluto ai propri cari e i rigidi protocolli hanno cancellato anche le lacrime”. “Proprio per questo, per aver vissuto in prima persona questi drammi ho deciso di promuovere un momento di preghiera, una messa di ricordo di tutte le vittime del Covid da quando è scoppiata la pandemia ad oggi. Il sostegno del vescovo, dei colleghi di lavoro, del sindaco di Città di Castello, Luca Secondi e di tante persone che hanno vissuto la stessa tragedia mi hanno indotto a promuovere in maniera spontanea questa iniziativa che spero venga recepita da tutti coloro che vorranno manifestare con la preghiera e il raccoglimento la loro vicinanza”.
“Sarà anche l’occasione – conclude Solani – per ringraziare tutto il personale sanitario da sempre in prima linea nei reparti Covid e nelle strutture territoriali per l’abnegazione ed alto senso di servizio dimostrato senza sosta, mettendo a repentaglio anche la propria esistenza”.