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Per due settimane Città di Castello e il museo delle conchiglie, “Malakos” saranno la capitale mondiale della malacologia

Per due settimane, ad inizio primavera del prossimo anno, Città di Castello, sarà la vera e propria capitale mondiale delle “conchiglie” con sede presso il museo-laboratorio “Malakos” dove arriveranno i maggiori esperti di malacologia su iniziativa del “Museum National D’Histoire Naturelle” di Parigi, la massima istituzione in materia, per partecipare a due settimane di approfondimento. “Ospitare gli specialisti del Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi e collaborare con il più importante centro di ricerca del mondo per la malacologia è una cosa che non avrei mai osato sognare. Ci sono tante strutture universitarie in Italia e vari musei che si occupano di questa materia ed aver scelto proprio noi è una delle più grandi soddisfazioni che io e le mie due insostituibili collaboratrici potevano avere; vuol dire che, se pur il nostro museo è giovanissimo, abbiamo lavorato bene.”

Ne ha viste tante in vita sua in ogni angolo del mondo, “terra-mare”, il professor, Gianluigi Bini, 70 anni, biologo fiorentino trapiantato da oltre 20 anni a Città di Castello, fondatore nel 2005 di “Malakos”, a tutti gli effetti la collezione privata più grande d’Europa, con circa 600mila esemplari catalogati, ma la lettera proveniente da Parigi su carta intestata del prestigioso “Museum National D’Histoire Naturelle”, l’ha senza dubbio colpito ed in parte emozionato. Non capita tutti i giorni di essere contattati dalla massima istituzione del settore malacologico con tanto di annuncio di visita- studio per approfondire le conoscenze in materia. “Esperienza di vita e di ricerca mi dice che – esclama soddisfatto il professor affiancato dalla dottoressa Debora Nucci, Biologa, responsabile della direzione operativa del museo e di tutte le iniziative didattiche, e della dottoressa Beatrice Santucci (Naturalista e Biologa dell’Evoluzione) che da circa oltre un anno si occupa della ricerca – se questa prima collaborazione sarà un successo, il rapporto con il Museo di Parigi diverrà stabile, con risvolti positivi che non posso neppure immaginare. Loro hanno le collezioni più vaste del mondo con oltre dieci milioni di esemplari, comprese le storiche collezioni di Lamarck ed altri giganteschi scienziati dal ‘700 fino ai nostri giorni e si servono per i loro studi dei maggiori ricercatori di tutto il mondo.

Ed il Prof Philippe Bouchet, direttore del Dipartimento di Malacologia è riferimento assoluto per tutti coloro che studiano e approfondiscono questa materia”. Anche il sindaco, Luca Secondi e l’assessore alla Cultura, Michela Botteghi nel commentare con soddisfazione e orgoglio la visita-studio dei “luminari” mondiali della malacologia hanno evidenziato come il museo “Malakos” “si sta trasformando sempre di più anche in un vero e proprio centro di studio e ricerca capace di catalizzare l’attenzione ed interesse di Università italiane e straniere ed eccellenze mondiali come il museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi” con inevitabili ricadute positive per il territorio locale e regionale”. Il polo scientifico, Museo Malacologico, “Malakos”, è aperto al pubblico dal martedì al venerdì: 10-12,30 e 15-17, il week-end e festivi fino alle 18. Chiuso il lunedì, il 25 dicembre e 1 gennaio. Info: 349.5823613 – 075.8552119. www.malakos.it, info@malakos.it, FB e IG: museo malakos. Il Museo è su Google Arts and Culture ed è possibile fruire di foto ad alta risoluzione dei fotografi Anna Fabrizi ed Enrico Milanesi. Google Arts ad Culture: Museo malakos.

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