Arcaleni (Castello Cambia) “Scuola: garantire subito postazioni specifiche per i tamponi degli studenti”

Data:

“Ancora una volta è la scuola a subire i peggiori effetti di questa pandemia. In Umbria siamo all’estremo paradosso: migliaia di alunni che dovrebbero e vorrebbero effettuare lo screening con tampone rapido o antigenico si trovano nell’impossibilità di prenotare perché le farmacie hanno esaurito da giorni i posti gratuiti disponibili. Le famiglie non riescono neppure a mettersi in contatto trovando sempre occupato e, quando riescono, trovano posto dopo la metà di gennaio. Inutile rinviare di tre giorni la riapertura delle scuole, se non si è lavorato nel frattempo per garantire la possibilità reale di seguire le norme ed eseguire lo screening, che di certo non è risolutivo, ma garantirebbe di non finire immediatamente in DAD al rientro.
Anche a Città di Castello la situazione è questa ed è evidente che serva uno sforzo superiore: non solo una maggiore quantità di tamponi disponibili, ma anche, e soprattutto, postazioni ad hoc per gli studenti, dato che le farmacie non possono farcela nel breve. Alcuni Comuni, anche umbri, si sono organizzati, garantendo giornate di apertura straordinaria delle farmacie sabato e domenica per tamponi riservati agli studenti; altri, come Spoleto, hanno posticipato di altra settimana la riapertura, per poter effettuare uno screening a tappeto per gli studenti avendo chiesto aiuto all’esercito. E a Città di Castello? Attualmente non sono note decisioni e azioni che permettano di garantire effettivamente a tutti gli studenti, compresi gli utenti dei nidi comunali, di rientrare a scuola in sicurezza, con attestazione di negatività. Eppure alcune energie potrebbero essere mobilitate, in accordo con Asl, Protezione Civile e associazioni, coinvolgendo magari medici e operatori sanitari in pensione, che già in passato avevano comunicato piena disponibilità.
Se a questo aggiungiamo le ultime norme deliberate dal Consiglio dei Ministri, comprendiamo come sulla scuola si scarichino inefficienze e ritardi. Si confermano le riaperture al 10 gennaio, ma senza aver modificato le norme per le attività extrascolastiche o per i trasporti o per i dispositivi di aspirazione/areazione che potevano essere installati nei mesi scorsi. Così si condanna di fatto ad un veloce ricorso alla Dad, introducendo anche una pericolosa distinzione tra alunni vaccinanti e non, che con due casi di positività nelle classi di scuola superiore di primo e secondo grado, dovranno seguire le lezioni in maniera diversa, chi a distanza e chi in presenza. Uno sdoppiamento che immediatamente supererà la tutela della privacy finora garantita per tutti: da lunedì sarà invece evidente chi potrà tornare in classe perché vaccinato e chi non lo è, ponendo seri problemi non ancora definiti dall’Autorità garante.
Si prevedono problemi enormi di gestione concreta di una norma del genere, da parte dei Dirigenti, ma anche da parte dei docenti che, se riusciranno a evitare il proprio isolamento, si troveranno classi semivuote, data la bassissima percentuale di vaccinati nell’età scolare, con la maggioranza degli alunni a casa, e dovranno gestire un insegnamento differenziato che nelle modalità a distanza è decisamente diverso da quello in presenza. Ancora una volta il sistema che deve garantire l’istruzione e la formazione delle giovani generazioni mostra tutte le sue carenze.

Commenti

Share post:

spot_imgspot_img

Popular

More like this
Related

Motori: Guerrini-Prusak secondi in Repubblica Ceca

Gass Racing conserva la testa della Bridgestone FIA Ecorally...

Oggi a palazzo delle Laudi Libertà e voto: “Due facce della stessa medaglia”

Un’interessantissima conferenza sul tema Libertà e voto: Due facce...