Valentina Lodovini incontra il pubblico di Città di Castello

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Martedì 2 febbraio alle ore 19.00 presso il Nuovo Cinema Castello, Valentina Lodovini incontrerà il pubblico in sala per parlare del suo percorso professionale che l’ha portata ad essere una delle attrici di punta del teatro e del cinema italiano. Al termine dell’incontro la proiezione del film FORTAPÀSC interpretato dal compianto Libero de Rienzo e dalla stessa Valentina Lodovini.
Coordinerà l’incontro il critico cinematografico Andrea Fioravanti.

L’attrice, in tournee con “Tutta casa letto e chiesa”, una pièce dirompente sulla condizione femminile firmato da Dario Fo e Franca Rame, testimonia con la sua performance una sensibilità particolare nei confronti del tema.

Valentina Lodovini è uno dei volti più noti del panorama televisivo e cinematografico italiano, ha lavorato con registi del calibro di Sorrentino, Risi, Mazzacurati, Placido Chiesa, Miniero, ed ha vinto un David di Donatello come miglior attrice non protagonista per il film Benvenuti al Sud di Luca Miniero del 2010.

L’incontrò sarà l’occasione di parlare delle tappe fondamentali della sua carriera, del suo spettacolo, del suo impegno come personaggio pubblico, ma anche del suo legame con il territorio a cui l’attrice è fortemente legata.

La serata vorrà essere anche il tentativo salutare e omaggiare Libero De Rienzo, che il 15 luglio dello scorso anno a soli 44 anni, ci ha lasciato, ed ha privato il cinema di uno dei volti più freschi e irriverenti dell’intero panorama.
Valentina Lodovini fu la compagna di avventura di Libero De Rienzo di uno dei film più importanti del panorama del cinema di impegno civile italiano.
L’opera è Fortapàsc del 2009 diretto da Marco Risi, che racconta la breve esistenza e la tragica fine del giornalista Giancarlo Siani. Libero De Rienzo e Valentina Lodovini e interpretarono rispettivamente il giornalista impegnato contro la camorra ucciso con dieci colpi di pistola Giancarlo Siani e la sua coraggiosa e solare compagna Daniela.
Fortapàsc è uno dei manifesti generazionali che più ha segnato l’immaginario collettivo. Nel film erano presenti tutti gli ingredienti per definire una istantanea spietata ed insieme poetica degli anni Ottanta: c’era la toccante vicenda personale di Giancarlo Siani, giovane martire della camorra, c’era la presa di coscienza di molti giovani che attraverso la libertà pensiero pagata con la precarietà del lavoro denunciavano il mondo dei tangentisti e dei faccendieri, ed infine c’era la musica di Vasco Rossi che in alcune scene aumenta il rimpianto di ciò che è accaduto al giovane giornalista napoletano, e purtroppo successivamente al suo interprete.

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