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Gestione dei rifiuti, il sindaco Luca Secondi e l’assessore Mauro Mariangeli rispondono in consiglio comunale ai consiglieri Andrea Lignani Marchesani (Castello Civica) ed Emanuela Arcaleni (Castello Cambia)

“Siamo disponibili a condividere un’assunzione di responsabilità sulla gestione dei rifiuti con tutti i soggetti e tutti i territori coinvolti in Umbria nelle scelte della nuova pianificazione regionale, contando su un’impiantistica come quella di Belladanza su cui si fondano l’autonomia e la rilevanza strategica di Città di Castello e dove ci sono le condizioni per consentire la chiusura del ciclo di trattamento con la produzione di Css, se la Regione prenderà questa decisione”. E’ quanto hanno dichiarato il sindaco Luca Secondi e l’assessore all’Ambiente Mauro Mariangeli, intervenendo in consiglio comunale sull’interrogazione del capogruppo di Castello Civica Andrea Lignani Marchesani, che chiedeva conto della concertazione con la Regione sugli indirizzi per la redazione del nuovo piano dei rifiuti, e sull’interpellanza della capogruppo di Castello Cambia Emanuela Arcaleni, che sollecitava chiarimenti sull’ampliamento della discarica di Belladanza e sull’attuazione del piano di impresa di Sogepu.

A entrambi i consiglieri, che auspicavano la convocazione di una commissione sulla gestione dei rifiuti alla presenza dell’amministratore unico di Sogepu, il sindaco Secondi ha prospettato “la possibilità di una seduta già a fine febbraio, anche per l’illustrazione degli investimenti che saranno proposti alla Regione per il finanziamento con le risorse del Pnrr”, mentre l’assessore Mariangeli ha chiarito che “l’ampliamento per 300 mila metri cubi di Belladanza non è stato richiesto da Sogepu, che ha unicamente presentato una dichiarazione tecnica di fattibilità dell’intervento dietro richiesta della Regione”. Proprio in merito a “un ampliamento minimale, che ai ritmi attuali non garantirebbe altro che circa un anno e mezzo di operatività in più all’impianto”, il consigliere Lignani Marchesani aveva espresso preoccupazione per “la mancanza di una visione strategica di prospettiva a livello regionale”, auspicando un’azione da parte del Comune e di Sogepu che “permetta di chiudere il ciclo della lavorazione dei rifiuti nel nostro territorio o nell’ambito dell’Alta Umbria, nella prospettiva dell’aggiudicazione alla nostra partecipata della gara per la gestione dei rifiuti, e di non perdere il vantaggio economico, anche sulle tariffe, di ospitare una discarica di valenza regionale, a fronte dell’impatto socio-ambientale dell’impianto”.

Nell’esprimere “perplessità su un nuovo ampliamento oggi, dopo quello autorizzato nel 2017 che doveva garantire l’attività della discarica per dieci anni”, la consigliera Arcaleni aveva evidenziato “la necessità di approfondire le questioni relative all’impatto ambientale dell’intervento, anche in considerazione dei lavori di consolidamento della parete della discarica che sono stati eseguiti”. “Mi preoccupa che non si parli di aumento della raccolta differenziata e di potenziamento del riciclo dei rifiuti, che porterebbe posti di lavoro e un altro tipo di ricchezza per il territorio”, aveva osservato la rappresentante della minoranza, ammonendo: “pensando ai rifiuti come risorsa, ci dimentichiamo dell’ambiente e non facciamo un buon servizio ai cittadini”. Arcaleni aveva quindi sollecitato la necessità di un riscontro con i vertici di Sogepu su “un piano di impresa approvato nel 2017, la cui attuazione non ha rispecchiato quanto autorizzato dal consiglio comunale”, segnalando questioni da chiarire come la mancata fusione per incorporazione di Polisport e la rinuncia all’acquisizione della Ecopartner di Calzolaro o l’aggiudicazione della gara per la raccolta dei rifiuti a Foligno.

Sulla discarica l’assessore Mariangeli ha rassicurato circa l’impatto ambientale dell’ampliamento, “la cui autorizzazione è in capo alla Regione e che non appare tuttavia invasivo, ma in continuità con l’attuale area utilizzata per il conferimento dei rifiuti”, spiegando insieme al sindaco Secondi che “l’intervento di assestamento idrogeologico per la messa in sicurezza del versante franoso del sito è integrato anche con una implementazione impiantistica in direzione del recupero e del riutilizzo dei rifiuti, oggetto della progettazione riguardante i fondi del Pnrr”. “Teniamo molto all’impulso all’economia circolare e alla riduzione della produzione dei rifiuti, fronti sui quali chiediamo alla Regione una visione più ampia e incisiva”, ha detto Secondi, evidenziando comunque “la necessità di gestire in questa prospettiva lo stato di fatto, con scelte certe che devono essere fatte attraverso il superamento degli egoismi territoriali da parte di tutte le realtà dell’Umbria coinvolte”.

Sul piano industriale di Sogepu, il sindaco ha evidenziato “la natura dinamica di una visione strategica che si deve plasmare poi di volta in volta sull’evoluzione della programmazione di settore e del mercato, ma era anche impostata nell’ottica dell’aggiudicazione della gara d’ambito per la gestione dei rifiuti a cui sono collegate partite come quella di Polisport”, citando l’esempio dell’acquisizione dell’impianto di Montecastelli e l’aggiudicazione della gara di Foligno, che “hanno avuto una rilevanza fondamentale per l’azienda”. In sede di replica, il consigliere Lignani Marchesani ha preso atto dei chiarimenti, ribadendo i motivi di preoccupazione per “una programmazione regionale che potrebbe portarci a disporre di un impianto non più in grado di produrre ricchezza, con il rischio anche dell’aumento delle tariffe” e insistendo sulla necessità di una dialettica con la giunta Tesei “nella quale Città di Castello e Sogepu facciano valere anche l’auspicabile aggiudicazione della gara d’ambito per la gestione dei rifiuti”.

Nel dirsi “solo in parte soddisfatta”, la consigliera Arcaleni ha rinnovato “la necessità del confronto con Sogepu sui risultati dell’attuazione del piano di impresa, riguardo a scelte completamente differenti rispetto alle linee d’indirizzo approvate in consiglio comunale”, sottolineando di “condividere le iniziative finalizzate al potenziamento della capacità di trattamento dei materiali e nella prospettiva rifiuti-zero”, ma di ritenere indispensabile “il miglioramento della raccolta differenziata e l’adozione di modalità gestionali come la tariffa puntuale”.

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