L’assemblea di Cgil, Cisl e Uil sul futuro della sanità in Alto Tevere ha confermato quanto Rifondazione comunista di San Giustino sostiene da tempo: il piano socio-sanitario regionale proposto dalla Giunta leghista va cambiato totalmente.
Nel metodo: il piano non è stato nè condiviso, nè partecipato con amministrazioni locali, parti sociali e territori. Nessuna sorpresa: basti pensare che l’assessore leghista Coletto al consiglio comunale monotematico di San Giustino non si è presentato, a quello di Città di Castello ha fatto il suo intervento e poi non ha sostanzialmente ascoltato nessuno.
Nel merito: il piano non presenta certezze, mancano indicazioni chiare su strutture, assunzioni, risorse per il rilancio e il rafforzamento della sanità pubblica e universalistica. Non viene affrontato in maniera concreta il tema della liste d’attesa e vengono proposti accorpamenti e riduzione dei distretti sanitari, tutti elementi che alla lunga rischiano soltanto di favorire ulteriori privatizzazioni ed indebolire la medicina di territorio e la prevenzione.
I sindacati hanno annunciato che nei prossimi giorni verrà lanciata una petizione popolare. Otto i punti individuati da Cgil, Cisl e Uil: lotta al Covid; nuovo piano di assunzioni a tempo indeterminato; protocollo sugli appalti; lotta agli infortuni e alle malattie professionali; convenzione con l’Università; criteri stringenti nel rapporto con la sanità privata; programmazione e investimenti (numeri precisi su case e ospedali di comunità); strutturazione di veri percorsi di partecipazione.
Rifondazione comunista di San Giustino sosterrà convintamente questa raccolta firme, per cambiare il piano e per difendere un’idea di sanità pubblica e universalistica.