“Le tante firme raccolte sia in modalità online che cartacea manifestano la volontà di difendere insieme il nostro ospedale da chi vuole smantellare i nostri servizi. L’emergenza sanitaria è un tema da affrontare con razionalità, non privando i cittadini dal diritto alla cura e alla salute. Non è pensabile che il personale di un reparto venga dislocato altrove perché in due anni di emergenza Covid non si è riusciti ad assumere il personale necessario. Ad Umbertide prima si è chiuso il Pronto Soccorso negli orari notturni (e poi riaperto), poi è stata chiusa la RSA, che successivamente è stata riaperta con posti letto ridotti e personale ridotto. Anche al reparto di medicina generale sono stati tagliati 4 posti letto e ancora altre unità di personale.
La chirurgia verrà riaperta dopo due mesi di chiusura e occorrerà vedere bene anche la tipologia di interventi che d”ora in avanti verranno fatti. Per non parlare della carenza atavica di personale, della situazione dei poliambulatori o dell’ambulatorio oncologico il cui funzionamento è demandato solo alla buona volontà di qualche operatore. Con questa raccolta firme – afferma il segretario del PD cittadino Filippo Corbucci – Si vuole dimostrare l’attaccamento di una Comunità (appartenenze politiche a parte) al proprio ospedale e ai propri servizi, ma si vuole mettere anche in chiaro che tanti cittadini sono disposti a fare la propria parte per tutelare l’ospedale di Umbertide e il diritto alla cura di una intera città. La mobilitazione non si ferma e altre iniziative sono in programma. Una città senza ospedale e servizi sanitari in piena efficienza non è più tale.”