“Ci stiamo muovendo in raccordo con la Diocesi, la Caritas e le realtà del volontariato attive nel territorio comunale per farci trovare pronti ad accogliere i profughi provenienti dall’Ucraina che dovessero arrivare a Città di Castello attraverso la Prefettura di Perugia”. A dichiararlo è il sindaco Luca Secondi insieme all’assessore alle Politiche Sociali Benedetta Calagreti al termine dell’incontro di stamattina con il direttore della Caritas Gaetano Zucchini, nella quale è stata condotta una prima ricognizione della situazione. “Abbiamo valutato eventuali soluzioni abitative che ci permettano di affrontare la possibile emergenza che potrebbe determinarsi per l’afflusso delle tante persone che stanno scappando dalla guerra e che stanno già raggiungendo anche l’Umbria”, spiegano sindaco e assessore competente, chiarendo che “l’amministrazione comunale, nel rispetto del proprio ruolo istituzionale, risponderà alle esigenze che saranno rappresentante dalla Prefettura di Perugia”. “Il dramma che sta vivendo la popolazione ucraina sconvolta dalla guerra tocca nel profondo ognuno di noi e faremo la nostra parte come governo cittadino per essere all’altezza dello spirito di accoglienza che ha sempre caratterizzato e continua a caratterizzare la comunità tifernate, anche al cospetto di questa nuova terribile pagina della storia”, affermano Secondi e Calagreti, segnalando “la mobilitazione spontanea di alcune famiglie della città che hanno già offerto la propria disponibilità a ospitare i profughi ucraini”. “Una generosità e un amore per il prossimo che davvero ci fanno sentire l’orgoglio di appartenere a una comunità solidale e sensibile, che non esita mai tendere la propria mano per aiutare chi soffre e ha bisogno di aiuto”, aggiungono sindaco e assessore, evidenziando come “questa potente energia si sia sentita in tutta la sua forza anche ieri sera, in occasione della preghiera promossa dalla Diocesi per testimoniare la solidarietà dei tifernati al popolo dell’Ucraina colpito dalla guerra”. Una serata dal forte impatto emotivo, con la torre civica illuminata di giallo e blu, da una parte, e, dall’altra, la cattedrale con la scritta “No alla guerra, sì alla pace”. In mezzo, in una piazza Gabriotti silenziosa, tanti tifernati delle aggregazioni laicali cittadine che si sono uniti agli immigrati della repubblica ex sovietica. La preghiera nella cripta del duomo promossa dalla Diocesi è stata seguita da una fiaccolata che ha attraversato il centro storico fino alla chiesa della Madonna delle Grazie, dove il vescovo monsignor Domenico Cancian, l’assistente spirituale della Chiesa ortodossa romena padre Mihai Bogdan Agherasimoaia, il sindaco Luca Secondi, presente insieme al vice presidente dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria Michele Bettarelli, all’assessore Letizia Guerri e ad alcuni consiglieri comunali, hanno invocato l’intercessione della Vergine Maria per la fine della guerra, rinnovando una storica tradizione religiosa tornata d’attualità con la pandemia. La veglia nella cattedrale, vissuta all’insegna dell’incontro tra le comunità cristiana cattolica e cristiana ortodossa, con le letture e i canti espressione dei rispettivi rituali, e la processione, scandita dalla riflessione e dal raccoglimento, hanno dato il senso forte della vicinanza a coloro che soffrono a distanza di centinaia di chilometri e dell’indignazione per il conflitto che ha sconvolto l’Europa.
Sindaco Secondi e assessore Calagreti: “pronti ad accogliere i profughi dell’Ucraina che arriveranno attraverso la Prefettura di Perugia”
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