L’estate 2021 aveva segnato a Roma le celebrazioni per il cinquantesimo “compleanno” di Caritas italiana, fondata ufficialmente il 2 luglio del 1971. Nel settembre scorso, poi, era toccato alla Caritas di Spoleto-Norcia ricordare l’anniversario. Fu una delle prime diocesi italiane a introdurre l’organismo pastorale e quella di Città di Castello arrivò pochi mesi dopo. Ed ecco che anche la comunità tifernate si prepara a vivere nei prossimi giorni una giornata di iniziative per celebrare i cinquant’anni dalla fondazione della Caritas diocesana. Appuntamento per sabato 2 aprile al Teatro degli Illuminati in via Fucci. Alle 10 del mattino, il primo incontro si intitola “Volti e storie per una missione pastorale”. Introdotto dal vescovo, mons. Domenico Cancian, dal direttore della Caritas tifernate, Gaetano Zucchini, e dai saluti istituzionali del sindaco, Luca Secondi, sarà un racconto di cosa la Caritas diocesana è stata in questi cinque decenni e cosa è diventata oggi, crescendo nel servizio alla comunità tifernate. Una missione pastorale che sarà testimoniata da interventi sul palcoscenico e da video-racconti realizzati nei vari luoghi delle attività Caritas.
Nel pomeriggio, a partire dalle ore 15.30, nuovo appuntamento sul tema “Il servizio della carità in questo tempo”. Saranno presenti l’arcivescovo metropolita di Napoli, mons. Domenico Battaglia, noto per il suo impegno accanto ai più deboli ed emarginati, come “prete di strada” della comunità diocesana di Catanzaro-Squillace; suor Benedetta Rossi, Missionaria di Maria e biblista, formatrice per Caritas italiana e per l’ufficio nazionale Cei per la Pastorale della famiglia; Marco Tarquinio, direttore del quotidiano Avvenire; don Marco Pagniello, nuovo direttore di Caritas italiana, arrivato alla guida dell’organismo pastorale della Chiesa italiana quando mons. Francesco Soddu è stato nominato vescovo di Terni-Narni-Amelia. I due momenti di incontro, racconto e condivisione al Teatro degli Illuminati saranno accompagnati anche dalle musiche della Corale “Marietta Alboni” e dalla presentazione di vari documenti audiovisivi realizzati durante la pandemia grazie ai vari progetti attivati, anche in collaborazione con le istituzioni.
“Per la Caritas diocesana di Città di Castello – spiega il direttore dell’organismo pastorale, Gaetano Zucchini – la giornata del 2 aprile rappresenta un momento di festa e di celebrazione per ricordare i 50 anni di attività ma è anche uno stimolo per poter rilanciare la propria azione, adeguandola ai tempi di oggi e alle situazioni che necessitano interventi coraggiosi, nuove strategie, nuova fantasia. Sempre però con l’obiettivo di dare testimonianza dello stile della Chiesa e della missione pastorale. Quindi, soprattutto, attenzione alla relazione con i più fragili, con coloro che tendono la mano, relazione che poi è seguita dall’accompagnamento. Una giornata dedicata al ricordo – tanti volti, tante storie, tanti racconti, tante opere – che non vuol essere un momento autocelebrativo ma un dono che la Caritas fa a se stessa, guardandosi indietro, considerando il presente e rilanciando per il futuro. Un dono che Caritas fa anche alla propria comunità, perché è una relazione non solo con chi soffre, con chi ha necessità e con i più fragili, ma una relazione anche tra tutti gli operatori della stessa Caritas, fra tutti volontari e tutte le persone che nelle varie parrocchie sviluppano l’azione di ascolto. E, infine, una relazione con gli altri interlocutori che sono gli enti locali, gli imprenditori e i privati. Il tutto – conclude il direttore della Caritas diocesana di Città di Castello, Zucchini – nello stile di accompagnamento e prossimità che la Chiesa cattolica e Papa Francesco ci insegnano”.