Consiglio comunale: depositato il bilancio 2022-2024. Approvate a maggioranza le aliquote IMU 2022, che restano invariate, e la modifica del regolamento generale delle entrate tributarie. Approfondimento sull’aliquota IRPEF

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Lo schema di bilancio 2022 – 2024 e i relativi allegati sono stati depositati in apertura della seduta ordinaria dell’ultimo consiglio comunale, nella quale sono state approvate a maggioranza la modifica al regolamento generale delle entrate tributarie comunali in attuazione delle disposizioni contenute nell’articolo 1, comma 1091, della legge 30/12/2018 n. 145, e le aliquote per il 2022 dell’IMU. Su proposta dell’assessore al Bilancio Mauro Mariangeli, che ha espresso l’intenzione della giunta di valutare la possibilità di recepire le proposte emerse nella seduta della commissione Programmazione Economica, è stato invece ritirato il punto all’ordine del giorno riguardante la variazione dell’aliquota ai fini dell’applicazione dell’addizionale comunale all’IRPEF.

Le aliquote per il 2022 dell’IMU resteranno invariate rispetto all’anno scorso: con i 12 voti favorevoli di Pd, Psi, Lista Civica Luca Secondi Sindaco, i voti contrari di Castello Civica, Fratelli d’Italia e Lega, l’astensione di Castello Cambia, Civici X Città di Castello, Lista Civica Marinelli Sindaco e Unione Civica Tiferno, l’assemblea ha accolto la proposta illustrata dall’assessore Mariangeli, che ha sottolineato la volontà di “non chiedere più soldi ai cittadini e di confermare le aliquote già applicate nel 2021”.

Le aliquote IMU applicate ai contribuenti saranno le seguenti: 0,6 per cento per l’abitazione principale, o fattispecie assimilate ai sensi di legge o di regolamento, limitatamente alle cat. A/1, A/8 e A/9 e relative pertinenze; 0,79 per cento per le unità immobiliari ad uso abitativo, diverse da abitazione principale, e relative pertinenze concesse in locazione a titolo di abitazione principale alle condizioni definite dagli accordi di cui all’art. 2, comma 3, L. n. 431/98 (locazione a canone concordato), qualora ricorrano le condizioni previste dal regolamento per l’applicazione dell’imposta municipale propria; 0,79 per cento per le unità immobiliari ad uso abitativo, diverse da abitazione principale, e relative pertinenze concesse in comodato gratuito a parenti entro il primo grado, qualora ricorrano le condizioni previste dal regolamento per l’applicazione dell’imposta municipale propria; 0,79 per cento per alloggi e relative pertinenze regolarmente assegnati dagli Istituti autonomi per le case popolari (IACP) o dagli enti di edilizia residenziale pubblica, comunque denominati, aventi le stesse finalità degli IACP, istituiti in attuazione dell’articolo 93 del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616 e non rientranti nella categoria degli alloggi sociali come definiti dal decreto del Ministro delle infrastrutture 22 aprile 2008 concretamente adibiti ad abitazione principale (l’aliquota agevolata sarà applicato solo qualora ricorrano le condizioni previste dal regolamento per l’applicazione dell’imposta municipale propria); 0 per cento per i fabbricati rurali ad uso strumentale di cui all’art.9, c.3-bis, del D.L.n°557/1993; 1,06 per cento per le aree edificabili; 1,06 per cento per ogni altro immobile imponibile non ricompreso fra le fattispecie elencate in precedenza.

Il consiglio comunale ha approvato la modifica al regolamento generale delle entrate tributarie comunali, in attuazione delle disposizioni contenute nell’articolo 1, comma 1091, della legge 30/12/2018 n. 145, con i 12 voti favorevoli di Pd, Psi, Lista Civica Luca Secondi Sindaco, i 7 voti contrari di Castello Civica, Fratelli d’Italia, Lega, Castello Cambia, Civici X Città di Castello, Lista Civica Marinelli Sindaco e Unione Civica Tiferanno e l’astensione di Maria Grazia Giorgi (Pd). Con la deliberazione viene prevista la possibilità di destinare una quota del gettito derivante dall’accertamento IMU e TARI (non superiore al 5 per cento) al potenziamento delle risorse strumentali dell’Ufficio Entrate-Tributi ed all’incentivazione dei dipendenti. La disciplina di quanto disposto sarà adottata dalla giunta comunale, previa contrattazione decentrata, e dai dirigenti competenti, ciascuno nei limiti delle proprie attribuzioni e nel rispetto delle condizioni di legge. “Oggi siamo chiamati ad approvare una predisposizione del regolamento che non produce nessuna modifica a livello di incentivazione del personale, perché questa potrà essere definita in sede di contrattazione decentrata nel caso in cui l’amministrazione comunale decida di attuarla”, ha spiegato l’assessore Mariangeli, introducendo la proposta.

“La gestione tributaria è molto complessa – ha spiegato Mariangeli – e questa premialità andrebbe nell’ottica di incentivare la crescita professionale dei dipendenti assegnati”. “Mi sarei astenuto nel caso in cui questo adeguamento alla normativa fosse stato obbligatorio, ma siccome è facoltativo, voterò contro”, ha chiarito Andrea Lignani Marchesani (Castello Civica). “Per incentivare i dipendenti ci sono molte possibilità contrattuali – ha aggiunto il consigliere – per cui trovo odioso che si vada a premiare qualcuno per il recupero dell’evasione dei tributi comunali, che non è sempre voluta”. Sulla stessa linea anche Emanuela Arcaleni (Castello Cambia), che ha eccepito: “perché si va a incentivare qualcosa che appartiene al dovere di chi è stato assegnato a una determinata mansione?”. “Nella scuola esiste un trattamento integrativo, ma solo a maggiorazione dei propri compiti”, ha osservato la rappresentante della minoranza, che ha espresso la propria contrarietà, sottolineando che avrebbe potuto condividere, invece, “che un maggior gettito dall’attività di recupero dell’evasione tributaria andasse a incentivare i dipendenti di tutti i settori per il raggiungimento di determinati obiettivi”. Nel rimarcare la perplessità giuridica sulla normativa “per lo strumento che identifica”, è stato Gionata Gatticchi (Pd), che ha ritenuto “odioso” lo stigma culturale nei confronti dei dipendenti del pubblico impiego, “la cui importanza è stata evidenziata dalla pandemia”.

“Chi è chiamato al riscontro dell’evasione tributaria svolge un’attività estremamente complessa e delicata, con una elevata responsabilità anche personale, e questa professionalità va certamente tutelata”, ha riconosciuto l’esponente della maggioranza, che annunciando il voto favorevole del gruppo, ha puntualizzato: “se oggi deliberiamo questa modifica regolamentare non c’è l’automatica attuazione del provvedimento, perché si apre una fase di concertazione sindacale, all’esito della quale questo strumento premiale potrà essere utilizzato”. “L’incentivo per svolgere il proprio dovere è contrario ai miei principi, ma in questo caso si tratta di una possibile premialità al maggiore impegno e alle maggiori conoscenze che sono richiede spesso a personale con basse qualifiche, che però non può sbagliare”, ha sostenuto Rosanna Sabba (Lista Civica Luca Secondi Sindaco), che ha concluso: “ben venga quindi questo strumento, perché premia i dipendenti per un impegno complesso”. “Più che una percentuale bisognerebbe attribuire un obiettivo”, ha sostenuto Valerio Mancini (Lega), che ha preannunciato un voto non favorevole, segnalando che “la pubblica amministrazione potrebbe trovare una formula migliore per raggiungere questo tipo di risultato, considerando che le persone non sempre non vogliono pagare, ma in questo momento spesso non possono, quindi bisogna discernere le situazioni”.

Nel rimarcare come “i dipendenti comunali che ho conosciuto svolgono un lavoro egregio e coscienzioso”, Luciana Bassini (Civici X Città di Castello) ha chiarito: “non voterò a favore, perché il dispositivo non mi piace”. “I nostri dipendenti sono gravati già da molto impegno e, come in altri comuni limitrofi, si potrebbe intraprendere una strada alternativa, come quella dell’affidamento del recupero crediti all’esterno”, ha aggiunto la consigliera di minoranza. “Nessuno giudica il lavoro dei dipendenti del Comune, che hanno tutta la nostra stima e fiducia, ma in questo momento di difficoltà generali non è opportuno erogare benefit, visto che ci sono già istituti retributivi previsti dai contratti e si potrebbe valutare l’esternalizzazione del servizio”, ha dichiarato Filippo Schiattelli (Unione Civica Tiferno), che si è detto contrario. A prendere la parola è stato, quindi, il sindaco Luca Secondi, che ha precisato: “si propone di recepire una possibilità normativa, come hanno fatto già tantissimi altri Comuni”.

“La cornice è la lotta all’evasione fiscale e in questa ottica ci vogliamo privare della possibilità di un altro strumento a disposizione dell’ente?”, ha chiesto il primo cittadino, ricordando che il Comune abbia esternalizzato i controlli su canone pubblicitario e Tari. “In questo momento non c’è la volontà dell’amministrazione comunale di attivare questo strumento, ma perché autolimitarci?”, ha concluso Secondi. “Ora abbiamo la possibilità di cogliere un’opportunità, poi in futuro si vedrà”, ha aggiunto in sede di replica l’assessore Mariangeli.

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