Soprattutto in questo tempo in cui, prima per il covid (purtroppo ancora in atto) e poi per la guerra in Ucraina, anzi per le tante guerre in corso, abbiamo bisogno della festa di Pasqua.
Perché siamo tentati di cedere alla sfiducia e allo scoraggiamento. Nei nostri volti un po’ tristi leggiamo domande tipo: ma riusciremo a vivere in pace? Siamo ancora alla logica: se vuoi la pace prepara le armi per la guerra? Saremo capaci a non distruggere, inquinare, a rendere invivibile questo mondo?
Domande che valgono a livello globale, ma che interpellano ognuno di noi nelle nostre relazioni quotidiane a partire dalla famiglia, dai luoghi di lavoro, dalla vita sociale. È infatti abbastanza facile non rispettare, non perdonare…rompere legami affettivi e di sangue.
Sono i grossi interrogativi che emergono in maniera forte e che non trovano risposte certe, nonostante tanti comportamenti esemplari, tanta sensibilità e solidarietà che pure ci sono.
La Pasqua cristiana è la festa più grande e più bella perché celebra il fatto assolutamente unico e storicamente documentato della resurrezione da morte di Gesù e di quelli che credono in lui. Risurrezione dalla morte e dal male, soprattutto dalla violenza e dall’ingiustizia superate con l’amore che Cristo ha testimoniato nella sua vita e in modo straordinario nella sua Passione. Amore che si è rivelato vincente sull’odio che contro di Lui si è scatenato.
Senza questa prospettiva la nostra vita finirebbe con la morte che non raramente arriva in modo tragico, come per le innumerevoli vittime delle guerre, delle ingiustizie e delle malattie invalidanti.
Le parole del Risorto sono molto confortanti. A noi ripete quello che aveva detto ai suoi discepoli impauriti e smarriti: “Pace a voi! Non temete io sono qui con voi, ho vinto il male con l’amore, sono pronto a sostenere la vostra buona volontà per costruire il mondo fraterno che io sono venuto a inaugurare!”
Abbiamo bisogno di questa Festa e di questa Presenza del Risorto che sveglia la nostra speranza e attiva tutte le nostre risorse per passare dall’odio all’amore, dalla rassegnazione all’impegno responsabile per tirar fuori il meglio di noi, ogni giorno, ogni momento.
Con il Signore e con la nostra buona volontà possiamo camminare insieme sulla strada della Pace, superando ogni forma di male con il dialogo e la collaborazione fraterna e dirigerci verso la Pasqua nella quale saremo per sempre nella gioia di una comunione piena col Signore e tra di noi!
Auguro che tutti possiamo pregustare qualcosa del genere nella Pasqua 2022!
Come usava dire S. Francesco: “Il Signore ti dia pace!”