Ripristinare gli orari precedenti alla pandemia nell’ufficio di via Togliatti”: la richiesta a Poste Italiane del sindaco Luca Secondi, che ha riposto in consiglio comunale all’interrogazione di Massimo Minciotti (Pd)

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“Ribadiamo la necessità che Poste Italiane implementi il servizio presso l’ufficio di via Togliatti e che vengano ripristinati gli orari al pubblico precedenti alla pandemia”. A dichiararlo è stato il sindaco Luca Secondi, che nell’ultimo consiglio comunale ha risposto all’interrogazione con cui Massimo Minciotti (Pd) chiedeva se Poste Italiane avesse intenzione di ripristinare gli orari pre-Covid 19 nell’ufficio di via Togliatti e per quale motivo Città di Castello fosse l’unica tra le maggiori città dell’Umbria con una sensibile riduzione dei servizi, mentre altrove sono stati ripristinati gli orari precedenti alla pandemia, sollecitando la garanzia di un’offerta adeguata alle esigenze dei cittadini, a cominciare dalla funzionalità dei bancomat. Ricordando la costante interlocuzione con Poste Italiane sui progetti di razionalizzazione che ha permesso di salvaguardare i presidi nelle frazioni, il sindaco Secondi ha letto la riposta della responsabile territoriale della società. Nel far presente che otto uffici postali, dei nove presenti a Città di Castello assicurino attualmente un orario al pubblico standard, pari a quello precedente l’emergenza sanitaria, Poste Italiane ha spiegato che all’ufficio di via Togliatti, l’unico attualmente rimodulato a causa dell’emergenza Covid-19, gli orari rimarranno per ora invariati, ma sarà condotta una valutazione circa l’eventuale aumento dell’offerta

La responsabile territoriale ha, inoltre, chiarito che tutti gli otto bancomat presenti nel territorio comunale risultino regolarmente operativi e che la verifica condotta negli sportelli del capoluogo e di Trestina abbia permesso di risolvere i problemi di funzionamento riscontrati. “Auspichiamo che la valutazione preannunciata abbia esito positivo per l’ufficio di via Togliatti, perché c’è una necessità che permane da tempo”, ha puntualizzato Secondi, evidenziando che “dal 31 marzo è terminato lo stato di emergenza per la pandemia e che quindi non c’è più l’esigenza di rimodulare gli orari”. In sede di replica il consigliere Minciotti si è detto insoddisfatto della risposta di Poste Italiane. “Si tratta di un ulteriore rinvio, mentre a Gubbio e a Foligno sono stati ripristinati gli orari pre-Covid 19”, ha osservato l’esponente del Pd, che ha ribadito come l’ufficio di via Togliatti continui a osservare un orario ridotto, “con un’apertura in tre mattine su sei che per chi va al lavoro rappresenta un grosso disagio”. “Mi auguro che Poste Italiane l’ha ascolti”, ha concluso rivolgendosi al sindaco.

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