CITTÀ DI CASTELLO – Da Nord a Sud Alberto Burri è protagonista dell’arte contemporanea. Sono state inaugurate giovedì 21 aprile, ben due grandi mostre, una al Palazzo Reale di Palermo e l’altra alla Fondazione Giorgio Cini, nell’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, che vedono le opere del Maestro tifernate fra i grandi interpreti dell’arte internazionale. La rassegna veneziana è a cura di Bruno Corà in collaborazione con Luca Massimo Barbero, è promossa dalla Fondazione Giorgio Cini e Tornabuoni Art ed è interamente dedicata all’utilizzo del fuoco come mezzo di creazione artistica nelle avanguardie del secondo dopoguerra. Tra gli artisti che hanno fatto della fiamma una protagonista delle proprie opere non poteva mancare Burri, accanto al nostro Maestro sono esposti lavori di Yves Klein, Jannis Kouenellis, Pier Paolo Calzolari e Claudio Parmiggiani.
A Palermo, invece, la Fondazione Federico II ha organizzato la mostra .ЯƎ: sedici grandi artisti contemporanei simboleggiano sedici cammini per schiudere la riflessione sulla realtà. Accanto ad Alberto Burri sono in mostra Saint Clair Cemin, Tony Cragg, Zhang Hong Mei, Anselm Kiefer, Jeff Koons, Sol LeWitt, Emil Lukas, Mimmo Paladino, Claudio Parmiggiani, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Tania Pistone, Andres Serrano, Ai Wewei e Gilberto Zorio.
E che l’attenzione per l’arte di Burri continua ad essere alta lo si percepisce anche a Città di Castello. Dalla riapertura degli Ex Seccatoi del Tabacco il 12 marzo scorso il trend più che positivo di visitatori alle sedi espositive dedicate ad Alberto Burri non si è mai fermato. Ad incentivare ancora di più la voglia di conoscere il grande artista tifernate e l’arte contemporanea è stata anche l’inaugurazione della mostra “La Luce del Nero”. Nel solo fine settimana di Pasqua, ad esempio, sono state quasi 1100 le persone che, da tutta Italia e non solo, hanno visitato le sedi espositive. La mostra, allestita negli spazi dedicati alle esposizioni temporanee nella sede degli Ex Seccatoi del Tabacco e curata dal Presidente della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, Bruno Corà, offre la possibilità, estremamente rara, di poter interagire direttamente con le opere che si osservano, quelle dei grandi artisti del ‘900 che hanno affrontato lo studio del “colore non colore” nero: insieme a Burri hanno realizzato opere elaborate col nero anche artisti documentati in mostra, come Agnetti, Bassiri, Bendini, Castellani, Fontana, Hartung, Kounellis, Lo Savio, Morris, Nevelson, Nunzio, Parmiggiani, Schifano, Soulages e Tàpies. L’elemento aggiuntivo che si trova in questa mostra è la possibilità di toccare le opere, riprodotte fedelmente in scala, poste a fianco delle originali. Nadia Bredice e Deborah Trementozzi, le due ragazze non vedenti che hanno collaborato alla realizzazione della mostra a braccetto con la Fondazione Burri e Atlante Servizi Culturali hanno guidato i visitatori, vedenti e non, in un percorso emozionante e unico.
“Una mostra tutta da toccare!” È stata definita l’esposizione che sta catturando sempre più attenzioni e consensi anche dal pubblico più giovane. Tante sono le scuole che stanno prenotando le visite e già alcune hanno vissuto questa esperienza. Si ricorda che per le scuole la visita alla mostra “La Luce del Nero” è gratuita. Inoltre, dal 24 aprile, ogni domenica, Nadia e Deborah si alterneranno in visite guidate: per partecipare è necessaria la prenotazione inviando una email a museo@fondazioneburri.org oppure contattando la biglietteria allo 0758554649.