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29 aprile 2022 a San Domenico la celebrazione eucaristica, in onore di Santa Caterina da Siena Patrona d’Italia 

Il 29 aprile 2022 – alle ore 18,00 presso la chiesa di San Domenico- si terrà una solenne celebrazione eucaristica, presieduta da Mons. Domenico Cancian Vescovo di Città di Castello, in onore di Santa Caterina da Siena Patrona d’Italia e d’Europa, Dottore della Chiesa. Una donna eccezionale che ha dedicato tutta la sua esistenza a Dio e al popolo, proclamata nel 1939 Patrona d ìtalia assieme a S. Francesco. Caterina nella fede trovò l’ispirazione per partecipare alla vita della sua città soccorrendo i poveri e i malati.

Grazie al suo carisma riuscì a convincere Papa Gregorio XI a lasciare la sede di Avignone, dove da circa settantanni risiedeva la Curia papale, per fare ritorno a Roma nel 1377, perché la città di Pietro era il simbolo dell’universalità della Chiesa. Per questa sua incessante azione San Giovanni Paolo II l’ha definita “messaggera di pace”. Nel 1999 è stata proclamata Patrona d’Europa e San Giovanni Paolo II nel discorso di canonizzazione ha sottolineato: “Instancabile fu l’impegno che Caterina profuse per la soluzione di molteplici conflitti che laceravano la società del suo tempo. La sua opera pacificatrice raggiunse sovrani europei quali Carlo V di Francia, Carlo di Durazzo, Elisabetta d’Ungheria, Ludovico il Grande d’Ungheria e Polonia, Giovanna di Napoli. Significativa la sua azione per riconciliare Firenze con il Papa.” Il libro e il giglio sono le “icone” di S, Caterina. Richiamano la dottrina e la purezza, “virtù” che accompagnano la mistica toscana, che aveva descritto Cristo come un ponte gettato tra il Paradiso e la terra. Una similitudine a cui la religiosa domenicana si affida nel Dialogo della Divina Provvidenza, capolavoro della letteratura spirituale che con l’Epistolario e la raccolta delle Preghiere ha fatto sì che venisse proclamata Dottore della Chiesa nel 1970 da S. Paolo VI. Una vita impostata sia all’amore verso Dio che verso il prossimo. Tra le tante azioni si dedicò alla cura dei malti, soprattutto a quelli afflitti da malattie gravi e contagiose come la peste. Per questo suo apostolato verso i sofferenti è anche patrona del Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana. Una carismatica donna, capace di parlare ancora oggi a tutti, perché i messaggi che ci ha lasciato sono di grande modernità. Una figura da conoscere, o riscoprire e l’omelia che terrà Mons. Cancian, il prossimo 29 aprile, ci sarà di aiuto in questo percorso.

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