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Cresce la preoccupazione dei gruppi di opposizione nel comune di Anghiari circa le modalità di conduzione dei cantieri delle opere pubbliche soprattutto quando questi interessano contesti urbani. 

Il fatto che ha dato avvio alla comune valutazione, e preoccupazione, sfociata nella mozione, parte dalla presenza proprio in questi giorni di un cantiere in piazzetta della Fonte e via Corsi, in pieno centro storico di Anghiari, e la contemporanea inaugurazione della mostra dell’artigianato, questa avvenuta sabato 23 aprile.

L’intenzione dei firmatari della mozione è chiara e la vogliono premettere: intendono correggere la gestione dei lavori e dei cantieri, non intendono criticare la previsione di lavori di rigenerazione di aree del centro storico, soprattutto quando intervengono per recuperare il degrado che genera il tempo che avanza; cioè, intendono sottolineare la necessità di adottare altre modalità di conduzione dei lavori e dei cantieri, tanto più, appunto, quando interessano aree delicate che vedono la presenza di abitazioni e imprese; cercare, allora, di alleviare i disagi dovrebbe essere un assunto prioritario per una Amministrazione attenta: alla fine è il modo per evitare il rifiuto degli interventi da parte degli stessi cittadini.

Perché i due consiglieri sono giunti a questa preoccupata considerazione, da essa alla necessità di scrivere assieme una mozione, è presto detto: tutti hanno potuto vedere la perfetta coincidenza dei lavori in piazzetta della Fonte e l’inaugurazione della mostra che, tra l’altro, significa anche avvio della stagione turistica. Non a tutti però è noto che questo cantiere è parte della ristrutturazione del commino sotto le mura, che ha avuto avvio addirittura a settembre del 2021 e infine che l’intervento per gran parte si espleta su di lembi di territorio, le base delle mura cittadine, che non vedono la presenza di abitazioni e di attività, queste ci sono solo nell’ultimo piccolo tratto; Quindi, quando i due consiglieri chiedono alla Giunta se fosse proprio necessario far combaciare il cantiere con gli eventi di questa settimana ad Anghiari, la risposta è scontata: non solo non era necessario, ma si doveva evitare e la presenza del cantiere è colpevole, segno di disattenzione nei confronti della città; Perché la mostra dell’artigianato rappresenta per Anghiari non solo uno degli appuntamenti più significativi, ma il vero e proprio avvio della stagione turistica. 

Quando i due consiglieri svolgono queste considerazioni pensano anche alle imprese che operano in centro e la loro necessità di cogliere le opportunità che l’avvio della stagione turistica consente, dopo due anni faticosi a causa del covid.

Rafforza questa convinzione la storia identica che sta accadendo nella conduzione dei lavori nel giardino di Campo alla Fiera. Anche in questo caso l’avvio del cantiere è avvenuto a settembre e con esso la completa chiusura del parco a tutti; però solo alla fine di ottobre iniziarono i primi “pallidi” lavori, cioè fu messo mano a qualche attività; nel frattempo, e senza ragione, si era precluso l’utilizzo del campo di basket, dell’area attrezzata ai più piccoli e soprattutto si privava tutti di un luogo da cui ammirare lo splendore del nostro centro storico. 

In questo caso, continuano Checcaglini e Bianchi, certamente non era necessario chiudere l’intero giardino, si poteva procedere alla chiusura a mano a mano che i lavori procedevano, lasciando la possibilità di utilizzare la parte agibile.

Ma non è tutto: ancora oggi, fine aprile, il cantiere chiude interamente il giardino, purtuttavia i lavori languono.

La preoccupazione, di tanti, è che non avremo la disponibilità degli spazi del giardino all’arrivo della bella stagione.

Anche in questo caso i due consiglieri affermano: “una gestione attenta avrebbe consentito l’utilizzo parziale del giardino e la contestuale attività lavorativa nella parte non aperta al pubblico”.

Checcaglini e Bianchi in definitiva arrivano alla constatazione che ci sono due cantieri aperti in centro e entrambi hanno generato problemi nella loro conduzione, da qui la necessità di intervenire; li preoccupazione di ciò che potrà avvenire quando si potrà, grazie alle risorse del PRNN, dare avvio alla sistemazione di Piazza Baldaccio, Corso Matteotti e l’ampliamento del parcheggio sotto le mura.

Nella conduzione di questi interventi, continuano Checcaglini e Bianchi, non è consentito sbagliare, le ricadute sarebbero troppo pesanti per cittadini e imprese.

Nella mozione, perciò, chiedono ciò che può sembrare scontato e normale, ma non ad Anghiari: l’avvio di percorsi di condivisione con i cittadini e imprese, e con loro rappresentanze, negli interventi in aree pubbliche urbane, affinché si ascoltino osservazioni, suggerimenti e soprattutto si considerino le necessità che allevino i disagi.

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