Con una interrogazione la capogruppo di Castello Cambia Emanuela Arcaleni chiede conto al sindaco Luca Secondi e alla giunta dell’emissione di due distinti avvisi pubblici del settore Cultura rivolti alla cittadinanza per organizzare gli eventi di “Estate in città” 2022. “Quali sono le motivazioni che hanno spinto sindaco e giunta a scegliere due modalità così diseguali di gestione delle offerte culturali, artistiche e ricreative da realizzare per Estate in città 2022?”, chiede la rappresentante della minoranza in riferimento all’avviso per la manifestazione di interesse a partecipare su ambiti musica, teatro animazione culturale (“diretto – evidenzia la consigliera – esclusivamente ad associazioni culturali o soggetti privati del territorio di Città di Castello, che svolgano attività nelle discipline musicali, teatrali ed artistiche e che i settori per cui si attiva la ricognizione sono quelli della musica, del teatro e dell’animazione culturale”), e all’avviso per la manifestazione d’interesse per la selezione di progetti di promozione e valorizzazione degli spazi urbani del territorio del comune di Città di Castello (“finalizzato – si precisa – a sostenere le iniziative progettuali presentate da associazioni, consorzi, pro loco, società rionali, onlus, che abbiano come mission e/o particolare vocazione la salvaguardia, promozione, allietamento e valorizzazione del centro storico”).
“I due avvisi realizzano una discriminazione in quanto, pur affrontando nel medesimo settore la stessa finalità, comportano un trattamento molto diverso tra i vari soggetti, poiché per alcuni si prevede una cospicua compartecipazione alla spesa di realizzazione, mentre per altri l’offerta non dà diritto ad alcun contributo da parte dell’amministrazione, ma solo una menzione nel materiale pubblicitario senza alcuna possibilità di recuperare neppure le spese vive”, sostiene Arcaleni, che intende conoscere “i motivi che hanno indotto a privilegiare alcuni soggetti a scapito di altri, che per le loro caratteristiche non potranno rientrare nel bando finanziato”. Per la capogruppo di Castello Cambia è necessario comprendere “le motivazioni tali per cui si pone un limite minimo di 20.000 euro a progetto, per il quale il soggetto attuatore deve avere forza finanziaria di ameno 8.000 euro, ovvero il 40 per cento richiesto, dato che questo esclude a priori associazioni minori” e conoscere “i criteri di scelta dei progetti dato che, in maniera non trasparente, si annuncia l’insindacabile giudizio dell’amministrazione, ma senza alcun criterio di selezione”. Arcaleni chiede pertanto di “rivedere i suddetti avvisi nell’ottica di compartecipazione alle spese da parte del Comune e di rispetto di quanto approvato dalla deliberazione del consiglio comunale nel maggio 2021”.
“La mozione di Castello Cambia approvata all’unanimità – ricorda la consigliera – prevedeva che l’amministrazione comunale, attraverso un bando pubblico e un apposito stanziamento si impegnasse a sostenere la produzione di una serie di spettacoli, eventi culturali, concerti di piccole dimensioni, che coinvolgessero artisti e maestranze locali, dando assolutamente priorità ai soggetti che svolgono questa attività come professione principale, e siano pensati per circuitare all’interno del territorio comunale durante l’estate”. “Affinché l’operazione fosse effettivamente seria – puntualizza Arcaleni – nel bando dovevano essere inseriti criteri di tutela e riconoscimento per i lavoratori dello spettacolo”.