Città di Castello: Comunità energetiche, approvata la mozione di Castello Cambia

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Dopo l’accoglimento dell’emendamento della maggioranza che chiedeva un previo passaggio in Commissione, il dispositivo è stato accolto favorevolmente e quindi assunto l’impegno concreto per l’amministrazione attuale a informare i cittadini con una serie di incontri informativi e formativi per la valutazione concreta di queste possibilità; a promuovere nel territorio comunale di Città di Castello la creazione di Comunità energetiche e di Autoconsumo collettivo; a valutare di divenire soggetto protagonista di una comunità energetica capace di implementarsi nel tempo; a farsi promotore presso il Governo regionale di una Legge di supporto, anche economico, alla costituzione di Comunità energetiche, come hanno già fatto o si apprestano a fare Regioni quali le Marche, il Piemonte, l’Emilia Romagna e a valutare l’adesione alla Rete Nazionale delle Comunità Energetiche Rinnovabili Solidali, in quanto riunisce soggetti che si impegnano a mettere a disposizione competenze e strumenti. 

Per comunità energetica da fonti rinnovabili (D.Lgs. N 199/20219) si intende un soggetto giuridico autonomo che si basa sulla partecipazione aperta e volontaria, i cui membri devono essere persone fisiche, piccole e medie imprese, enti territoriali o autorità locali, che si accordano per l’installazione di impianticollettivi che permettono di condividere l’energia prodotta. Gli impianti possono essere realizzati sia su edifici privati, condomini o aziende, sia su aree e coperture di edifici pubblici da parte dell’ente comunale come, ad esempio, il tetto di una scuola,utilizzando l’energia prodotta per la stessa e cedendo l’eccedenza ai cittadini membri della comunità.

In un momento in cui l’aumento del 131% sulle utenze domestiche dell’elettricità e del 94% su quelle del gas nell’ultimo semestre 2021, è destinato ad aumentare a causa delle guerra e della nostra dipendenza energetica dall’estero, l’importanza di sfruttare queste opportunità è evidente: secondo l’ultimo studio Elemens-Legambiente, le comunità energetiche possono portare riduzioni dei costi in bolletta fino al 25% per le utenze domestiche e condominiali e fino al 20% della spesa energetica di piccole e medie imprese, scuole, distretti produttivi. Un beneficio reale che non si limita a combattere il fenomeno della povertà energetica,ma che può sostenere il rilancio delle attività imprenditoriali edelle istituzioni pubbliche, che grazie alla riduzione delle spese energetiche possono impiegare le risorse (e gli incentivi previsti) a scopo solidale, secondo le necessità individuate. 

E’ dunque necessario agire prima possibile, ed è doveroso per una amministrazione che voglia costruire un futuro sostenibile e di rilancio approntare tutti gli strumenti tecnici utili a supportare i cittadini in questa concreta direzione.

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