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Il 12 giugno l’ordinazione presbiterale di Don Filippo Chiarioni

Si sta avvicinando il 18 giugno, giorno dell’ingresso a Città di Castello del nuovo Vescovo mons. Luciano Paolucci Bedini. Il presule si sta per mettere in cammino perché ha deciso di arrivare da Gubbio percorrendo a piedi alcuni tratti della “via di Francesco”. Il programma dettagliato, predisposto in collaborazione con l’associazione “Le Rose di Gerico” (per tutte le info contattare il cell. 371.1886742) prevede tre tappe. Venerdì 17 giugno tutti coloro che vogliono possono trovarsi alle ore 14.30 presso la località Sasso. Là il vescovo sarà accolto e accompagnato fino al convento degli Zoccolanti, alle porte di Città di Castello, dove mons. Luciano Paolucci Bedini celebrerà la santa messa alle ore 18.

Frattanto domenica 12 giugno si è compiuto solennemente in Cattedrale l’ultimo atto dell’episcopato di mons. Domenico Cancian che ha ordinato prete don Filippo Chiarioni. È stato un segno della grazia di Dio – ha ricordato il presule che si appresta a passare il pastorale – che si è degnato di accompagnare i miei 15 anni di episcopato a Città di Castello. È un segno della grazia di Dio che mi ha accompagnato per 50 di ministero presbiterale – ha aggiunto – ricordando che il prossimo 18 luglio celebrerà il giubileo sacerdotale.
Il rettore del seminario regionale Pio XI di Assisi, don Andrea Andreozzi, ha presentato al vescovo e al popolo di Dio, presente numeroso in Duomo, il candidato.


Nella domenica in cui la chiesa metteva al centro la santissima Trinità mons. Domenico Cancian ha ricordato che Padre, Figlio e Spirito Santo rappresentano la comunione capace di mettere insieme mille diversità. Quello della Trinità è un mistero da tenere presente sempre. Ogni volta che facciamo il segno della croce la Chiesa ci invita ad immergerci nel mistero della Trinità. Ciascun cristiano è invitato ad immergersi nella comunione con Dio che è Trinità. Siamo davvero tutti invitati a lasciarci avvitare dalla Trinità; anche il prete deve seguire questo modello di comunione. A don Filippo e a tutti i preti presenti mons. Cancian ha ricordato il compito che ci chiede il Signore in questo tempo così complesso: portare speranza e pace. L’impegno della carità e di creare relazioni è quanto è chiesto ad ogni uomo consacrato a Dio. Le prime parole di don Filippo sono state di sincera gratitudine per tutti coloro che lo hanno accompagnato nel cammino di formazione, dal seminario di Assisi, agli scout, dalle parrocchie della Madonna del Latte e di San Pio, fino a tutti i suoi familiari.

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