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Il consiglio comunale approva il nuovo regolamento per l’installazione di impianti di radio-comunicazione e il piano per la localizzazione degli impianti di telefonia mobile: Città di Castello primo comune in Umbria dove l’installazione di nuovi impianti sarà concertata tra l’amministrazione pubblica e i gestori

Città di Castello è il primo comune in Umbria dove l’installazione di nuovi impianti di telefonia mobile e di telecomunicazione sarà concertata tra l’amministrazione pubblica e i gestori. A stabilirlo è il regolamento per l’installazione di impianti di radio-comunicazione, che il consiglio comunale ha approvato a maggioranza (con il voto favorevole di Pd, Psi, Lista Civica Luca Secondi Sindaco, Civici X Città di Castello, Lega e l’astensione di Fratelli d’Italia e Castello Civica) insieme al piano per la localizzazione degli impianti di telefonia mobile. Il regolamento comunale, che recepisce per primo le modifiche e le integrazioni alla legge regionale 31/2013 approvate dall’assemblea legislativa dell’Umbria nell’aprile scorso, si pone gli obiettivi di minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici, favorire la creazione e il mantenimento di un flusso documentale costante e trasparente tra Comune e gestori del servizio di telefonia mobile per favorire una corretta informazione della popolazione, garantire trasparenza dell’informazione alla cittadinanza ed attivare i meccanismi di partecipazione alle scelte. Nell’illustrazione in aula a nome degli assessori all’Ambiente Mauro Mariangeli e all’Innovazione Digitale Rodolfo Braccalenti, il vice sindaco con delega all’Urbanistica Giuseppe Stefano Bernicchi ha sottolineato l’aspetto innovativo della concertazione con i gestori, che in base al regolamento saranno tenuti a “definire con il Comune il programma di sviluppo territoriale della rete, nel rispetto dei livelli di esposizione della popolazione stabiliti dalla legge e tenendo conto dei siti individuati dall’amministrazione comunale, per pianificare la dislocazione degli impianti”. Bernicchi ha evidenziato che i gestori saranno tenuti prioritariamente a collocare i nuovi impianti su pali o tralicci già adibiti al servizio, a condizione che la somma dei contributi delle emissioni resti contenuta nel nei limiti di legge e che i manufatti non producano un consistente impatto visivo.

Nel caso in cui questo non fosse possibile, gli operatori dovranno valutare la collocazione delle stazioni radio-base su aree di proprietà comunale. Solo in ultima ipotesi i gestori potranno proporre l’installazione delle stazioni radio-base su siti privati, ma il Comune potrà riservarsi in questo caso la facoltà di chiedere congrue motivazioni, sulle quali pronunciarsi. A ulteriore tutela della popolazione, il Comune ha espressamente vietato che gli impianti di telefonia mobile e telecomunicazione possano essere insediati su ospedali, case di cura e di riposo, strutture di accoglienza socio-assistenziali, oratori, parchi giochi, scuole e asili nido e ha raccomandato che queste infrastrutture tecnologiche siano collocate a non meno di 75 metri di distanza dai siti sensibili individuati dal regolamento: asili nido, scuole, stabili che accolgano comunità di minori per più quattro ore al giorno; luoghi di particolare pregio architettonico, culturale, monumentale, storico, naturalistico, paesaggistico o ambientale. Come ha evidenziato Bernicchi, il Comune provvederà, in accordo e con il supporto tecnico dell’ARPA regionale e di professionisti incaricati, a effettuare periodicamente misure a campione dei campi elettromagnetici prodotti dagli impianti di telefonia e di trasmissione dati installati nel territorio comunale e prescriverà agli operatori interessati di adottare entro tre mesi gli interventi di risanamento a tutela della popolazione. Il vice sindaco ha chiarito che la regolamentazione della materia ha seguito un iter procedurale durato due anni, nel quale è stata garantita sia la partecipazione con i gestori, riuniti in un tavolo tecnico nel dicembre 2021, che della cittadinanza, attraverso la presentazione di osservazioni poi esaminate dagli uffici e valutate in commissione Assetto del Territorio. Nel dibattito in aula, la consigliera Elda Rossi (Fratelli d’Italia) ha proposto alcuni emendamenti per la modifica del regolamento, soffermandosi in particolare su aspetti come la distanza dai siti sensibili (giudicando necessario prevedere 300 metri per asili nido e scuole, case di cura, centri di accoglienza, ospedali e strutture sanitarie, 200 metri da parchi gioco e altri immobili, 100 metri da immobili o aree che richiedano particolare tutela), i controlli (segnalando l’opportunità di indicare una cadenza specifica, almeno trimestrale) e la comunicazione ai cittadini sui monitoraggi effettuati (almeno annuale, anziché triennale).

La consigliera Luciana Bassini (Civici X Città di Castello) si è detta favorevole al regolamento, “che è assolutamente necessario”, e ha condiviso le proposte della consigliera Rossi sulla trimestralità dei controlli e sulla comunicazione annuale ai cittadini dell’esito dei monitoraggi effettuati. In merito, il presidente del consiglio comunale Luciano Bacchetta ha evidenziato “l’impossibilità dal punto di vista procedurale di proporre gli emendamenti, che avrebbero dovuto essere presentati ai gruppi consiliari prima della seduta”, mentre il sindaco Luca Secondi, pur comprendendo lo spirito dell’iniziativa, ha sottolineato che “eventuali integrazioni o modifiche del regolamento avrebbero dovuto essere depositate nell’ambito della fase di partecipazione, nel rispetto di un iter procedurale che ora si è concluso e che sarebbe inopportuno rimettere in discussione”. Secondi ha ringraziato quanti hanno lavorato al regolamento, ricordando in particolare l’impegno nella precedente giunta dell’assessore Rossella Cestini, e ha evidenziato “l’importanza dell’individuazione di siti comunali idonei all’installazione degli impianti, anche con l’obiettivo di dare ai cittadini che risiedono in zone attualmente non coperte dai servizi di telecomunicazione le stesse opportunità che hanno tutti gli altri tifernati”. L’architetto Lucia Bonucci, responsabile del procedimento, ha spiegato che le osservazioni, alcune analoghe a quelle proposte, siano già state esaminate e raccolte in un documento nell’ambito dei lavori della commissione Assetto del Territorio, e ha chiarito che prevedere distanze diverse dai siti sensibili, in particolare quella dei 300 metri, avrebbe sinificato approvare una disciplina irregolare, viste precedenti sentenze in proposito, tra cui una che nel 2000 diede torto allo stesso Comune. Nel riferire che la Regione Umbria si sia complimentata per il lavoro svolto anche per il confronto aperto con i gestori, Bonucci ha sostenuto che non è tanto importante dove si trovino le antenne, ma quali siano i livelli delle emissioni, evidenziando che il regolamento rappresenti uno strumento di tutela della salute della popolazione.

A questo proposito ha fatto presente che nell’ambito del lavoro di redazione del regolamento è stata condotta una campagna di controlli a sorpresa nel territorio comunale, anche all’interno delle abitazioni, dalla quale è emerso che “i valori di emissione elettromagnetica delle antenne installate a Città di Castello sono estremamente bassi, molto al di sotto dei limiti di legge”. Il consigliere Massimo Minciotti (Pd), anche nella veste di presidente della commissione Assetto del Territorio, ha dato conto di un iter seguito per due anni, rimarcando l’importanza per il Comune di dotarsi di un regolamento. “Specialmente negli anni della pandemia abbiamo verificato quanto sia importante la copertura del territorio con i servizi di telecomunicazione e questo regolamento, che individua anche siti comunali per l’installazione, rappresenta un contributo a migliorare la situazione attuale”, ha sostenuto l’esponente della maggioranza. A congratularsi per il buon lavoro svolto dagli uffici comunali è stato il consigliere Luigi Gennari (Psi), che ha richiamato l’attenzione sulla delicatezza della materia e su come questa regolamentazione sia in grado di dare risposte adeguate alle problematiche che riguardano gli impianti di telefonia e telecomunicazione. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il capogruppo del Pd Gionata Gatticchi, che ha sottolineato “l’importante contributo che il regolamento potrà dare alla tutela della salute pubblica e al soddisfacimento delle esigenze di connessione delle zone del territorio comunale scoperte”.

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