Arcaleni (Castello Cambia) “lettera aperta ai sindaci per chiedere un’azione congiunta per affrontare i gravi disservizi del servizio sanitario regionale nel territorio dell’Altotevere”

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A fronte di una crisi sanitaria che ha evidenziato enormi criticità nel sistema sanitario, in ordine all’accesso alle cure, alla diagnosi e ai servizi territoriali, il Piano sanitario regionale e la relativa riorganizzazione non sembra riuscire ad affrontare in maniera adeguata una serie di fondamentali richieste di salute dei cittadini, lasciandole insolute. 

Per questo rivolgo un appello a tutti i Sindaci del territorio perché,in qualità del loro ruolo di garanti della salute dei cittadini, in maniera congiunta affrontino le enormi criticità attuali facendosi portavoce dei gravi disagi dei cittadini e operino affinchè la Governatrice Tesei e la Giunta Regionale risolvano i problemisanitari, per i quali, in tutta evidenza, non basta nominare nuovi direttori e dirigenti sanitari.

I servizi sanitari in Altotevere hanno subito e subiscono ancora progressivi ridimensionamenti e tagli che stanno depauperando l’offerta di salute, producendo notevoli mancanze in termini di risposta alle esigenze dei cittadini che si trovano impossibilitati a prenotare nei termini prescritti i servizi diagnostici e le visite specialistiche: il CUP non prende in carico nessuna prenotazione locale se non disponibile, le liste si allungano, i tempi di attesa sono di mesi, vengono proposte visite a molti chilometri di distanza. La situazione è drammatica: mesi e mesi di attesa per una visita o invio presso servizi a 80-100km, richieste prese in carico per 30 giorni e mai evase, richieste specialistiche neppure prese in carico perché il “servizio informatizzato non esprime alcun posto disponibile”.

Rileviamo come questa situazione ormai insostenibile metta a rischio la salute dei cittadini, specie di quelli meno abbienti, rendendo inesorabile il ricorso alla sanità privata, sempre più presente nell’aprire centri diagnostici nel nostro territorio. Sempre maggiori sono le fasce di popolazione più debole, anziana e con handicap o semplicemente con scarso potere economico e impossibilitata ad accettare le proposte di visite in tutto il territorio umbro, che non riesce a curarsi perché il Servizio sanitario pubblico non è in grado di rispondere a questi bisogni. La cosa è gravissima, specie se pensiamo a quanto avviene invece, in molti casi, nel momento in cui si provi a prenotare visite e servizi in intramoenia: emergono immediatamente posti e possibilità. 

Un’ultima constatazione dell’inefficienza è riferita alla vaccinazione dei soggetti con fragilità che attualmente sono equiparati ai soggetti sani e per vaccinarsi devono ricorrere alla prenotazione ordinaria. Ricordiamo che questi soggetti hanno delle difficoltà di movimento, e non a caso nelle precedenti tornate di vaccinazione avevano la precedenza e venivano garantiti dall’intervento del medico di famiglia.  

Questi problemi non hanno colore politico e non possono attendere i lunghi tempi di risposta agli atti delle istituzioni locali, peraltro anche da me sollecitate da tempo. E’ assolutamente urgente che la buona politica si faccia carico immediatamente del primo diritto di ognuno, quello alla salute.

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