E alla fine Godot e’ arrivato. Il centro che nasce cambia gli equilibri, anche a livello locale.

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E alla fine, Godot, è arrivato. L’accordo tra Calenda e Renzi, mette la parola fine a quello che, per molti ex Margherita, è stato un boccone amaro e difficile da ingoiare. Quindici anni di contraddizioni, di scontri interni, di rapporti tesi è mai troppo sinceri, di segretari prima acclamati e venerati, come imperatori, e poi messi alla berlina, di scelte contraddittorie e di finti “scontri” con le sigle sindacali, al grido di, non siamo gli eredi del Partito Comunista Italiano, siamo il PD, siamo democratici. Contraddizioni, appunto, perché nei fatti i leader di quei sindacati, oggi corrono nelle fila del PD, e molti dei temi che oggi fanno parte del programma di Governo della coalizione di sinistra sono temi cari a quello, che oltre trent’anni fa, si chiamava Partito Comunista Italiano. La sinistra cerca di riavvolgere il nastro, cercando di riappropriarsi di quella parte di elettori, lavoratori, insegnanti, giovani senza lavoro, per troppo tempo dimenticati tralasciando, però, un piccolo particolare e non di poco conto.

L’elettorato tanto caro ai Dem, oggi non ha più una collocazione precisa è maturato e vota a seconda di quello che gli viene proposto, pertanto, la proposta politica là si fa, sui temi e su quella che dovrebbe essere la visione che si ha del paese che ci si appresta a governare detto questo, l’accordo tra Calenda e Renzi avrà ripercussioni anche a livello locale, in vista dei quelle che saranno le amministrative e le regionali in Umbria, del 2024. Il PD e la Destra dovranno fare i conti con quello, che nei fatti, sarà un nuovo soggetto politico che potrebbe decidere, in taluni casi, di correre anche da solo. Scelta questa, che non dipenderà da quello che sarà il risultato del voto del prossimo 25 settembre ma da una vera e propria voglia, di molti elettori, di far parte di un’area moderata, in grado di presentarsi come forza alternativa a Destra e Sinistra.

Le condizioni ci sono, soprattutto nel nostro territorio e nei prossimi mesi, statene certi, quella che ad oggi può sembrare una chimera, sarà nei fatti una realtà.  Quello che ai più, poteva sembrare una boutade, oggi pare molto vicino a realizzarsi e fa sorridere, che qualche politico locale, abbia “bollato” come “improbabile” uno scenario come questo, perché significa non prestare attenzione, a quello che gli succede intorno. Questo può avere ripercussioni forti anche nel modo di amministrare il proprio territorio, non dimentichiamoci che il compito di ogni amministratore, è capire quello che gli accade intorno. Così come fa sorridere quanto letto e ascoltato in questi giorni, sembra di essere tornati al 1994, dove lo sport principale era quello di demonizzare l’avversario, anche basta, perché anche da questo punto abbiamo già dato. Si parli di quello che serve davvero, la lista è sinceramente lunga, anche a livello locale, dopodiché ogni deciderà per proprio conto è in base ai propri interessi. 

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