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Dall’Abbazia di Montecorona al Monastero di Santa Croce in Fonte Avellana: giovedì 25 agosto si inaugura il Cammino Camaldolese di San Benedetto

E’ pronto a partire il Cammino Camaldolese di San Benedetto che unisce l’Abbazia di Montecorona all’Eremo di Fonte Avellana. In tutto sono circa 80 km suddivisi in quattro tappe da circa 20 km l’una, in una alternanza di paesaggi, piccoli borghi di campagna, parchi naturali, castelli, e monasteri.

Il pellegrinaggio che inaugura il Cammino partirà dall’Abbazia di Montecorona giovedì 25 agosto alle ore 8.00: in questa occasione il Vescovo di Gubbio e di Città di Castello, Sua Eccellenza Monsignor Luciano Paolucci Bedini saluterà e benedirà i partecipanti mentre il sindaco di Umbertide consegnerà ai partecipanti la patente del pellegrino .


La descrizione del percorso e le possibilità di accoglienza per i pellegrini sono state riportate in un pieghevole, realizzato in formato cartaceo e digitale copia del pieghevole in formato elettronico è disponibile sulla pagina Facebook “Cammino Camaldolese di San Benedetto” e sul sito www.comune.umbertide.pg.it e sul sito www.camminocamaldolese.org.
Sinteticamente le tappe del cammino sono le seguenti: dall’Abbazia di Montecorona a San Benedetto Vecchio; da San Benedetto Vecchio a Serra di Burano; da Serra di Burano a Chiaserna e infine da Chiaserna a Fonte Avellana.
La partecipazione al cammino è libera e totalmente autonoma. È un cammino libero e spontaneo, pronto ad accogliere tutti i pellegrini che potranno organizzarsi autonomamente con i trasferimenti, pranzo al sacco e prenotazioni per il pernottamento.

L’idea è quella di dare vita a un’esperienza culturale, ecologica, spirituale, escursionistica, senza porre limiti a chiunque vorrà ritrovarsi in cammino, ma – allo stesso tempo – senza alcun tipo di organizzazione preventiva; la partecipazione è a titolo individuale: ognuno partecipa al pellegrinaggio sotto la propria totale responsabilità.
Lungo il cammino i pellegrini saranno accompagnati dal simbolo blu cielo e dallo STEMMA CAMALDOLESE. Quest’ultimo è un calice in campo turchino, al quale bevono due colombe bianche, e sopra di esso vi è una stella codata. Le colombe rappresentano la vita dei monaci eremiti e quella dei monaci cenobiti (che vivono in comunità) che si abbeverano allo stesso calice (il calice rappresenta l’Eucarestia e richiama la Pasqua). La stella simboleggia la stella di Davide, a significare la continuità tra Antico e Nuovo Testamento.

Durante le tappe del cammino i partecipanti saranno salutati anche dal sindaco di Gubbio, a Santa Maria di Burano e dal vicepresidente della Regione Marche a Chiaserna.
Per avere informazioni sul tratto del cammino è possibile chiedere ai seguenti numeri: Celso Bini (328 677 53 20), Franca Cecchini (340 666 70 44), Sergio Clementi (331 297 92 38), Valentino Palpacelli (371 31 26 352 ), Vincenzo Silvestrelli (335 28 12 39), Stefano Tonelli (328 20 37 961), Angelo Venturucci (328 38 25 793).


Il Cammino Camaldolese di San Benedetto è stato ideato e più volte percorso da un gruppo di volontari che hanno inteso valorizzare la presenza dei monaci camaldolesi ed in generale benedettini nella zona umbro-marchigiana (Celso Bini, Franca Cecchini, Sergio Clementi, Valentino Palpacelli, Angelo Venturucci); la loro esperienza è stata poi condivisa anche dall’ Associazione Eticamente e dal Comune di Umbertide.

Questa collaborazione ha promosso un convegno che ha approfondito alcuni aspetti del rapporto fra eremi, monasteri e società e che si è svolto lo scorso 23 giugno 2022 presso la sala Beniamino Gigli dell’Abbazia di Montecorona. Il convegno ha invitato i partecipanti a riscoprire come i monaci e le strutture da essi costrituite abbiano plasmato il paesaggio umbro marchigiano e anche il modo di vivere dei suoi abitanti.

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