Festival delle Nazioni: Laboratori permanenti presenta ”Il mio bacio era un melograno”

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Con Il mio bacio era un melograno si rinnova la preziosa collaborazione del Festival delle Nazioni con l’Associazione Laboratori Permanenti di Sansepolcro: al centro della nuova pièce di teatro musicale coprodotta dalle due istituzioni, sarà la poliedrica figura di Federico García Lorca, con musiche originali commissionate al compositore italiano Stefano Garau che saranno eseguite in prima assoluta da Paolo Vaccari ai flauti, Gianluca Piomboni ai clarinetti e Catherine Bruni al violoncello. I testi del poeta e cantore Lorca, curati da Caterina Casini e Camilla Zapponi, saranno recitati dalla stessa Casini insieme con Massimiliano Auci. Lo spettacolo sarà in scena venerdì 26 agosto 2022 ore 21.00 nel Chiostro di Santa Chiara di Sansepolcro.


«Sarà un recital dedicato a Federico García Lorca – dichiara Caterina Casina, anima di questo spettacolo –; un materiale incandescente, surreale e pieno al contempo di tradizione, di approfondimento letterario, un carbone ardente, che non si spegne. E non si spegne per quella peculiarità di Lorca di lasciare aperte tutte le porte, di definire ma non chiudere, di guardare e lasciare che tutto esista per lo sguardo, in continuo mutamento; questo rende i suoi testi assonanti sempre corrispondenti al nostro sentire, che si sia in pace o in guerra, in esaltazione o scivolando verso il silenzio. Insieme a Massimiliano Auci, nella composizione costruita insieme a Camilla Zapponi attraverso una scelta di testi poetici e alcune brevi occasioni teatrali, parola dopo parola, andiamo cercando in scena il suo universo sfaccettato, l’anima viva di Federico García: un poeta, un cantore, un ragazzo, un bambino, un uomo, con la giacca appoggiata sul braccio mentre va a morire, con le poesie alle cicale, e i drammi del femminile, conteso politicamente nella sua memoria, innamorato della vita, degli uomini, del mondo; intelligente spavaldo nello scrivere, capace di utilizzare la lezione del surrealismo senza perdere di vista il valore della parola, di usare la disarmonia come possibilità di modulazione, pauroso a volte nel vivere, sfrontato nel procedere nelle sue relazioni e ingenuo in certe scelte, inciampato, rialzato, danzante, immerso nella luce della luna».


«La musica che accompagna Il mio bacio era un melograno – spiega il compositore Stefano Garau – nasce come tentativo di assecondare l’atmosfera suggerita dal testo. Per svolgere al meglio questo compito, i brani, scritti per l’occasione, sono stati integrati con quelli di altri autori: Don’t get around much anymore di Duke Ellington, che richiama le atmosfere della New York dalla fine degli anni Venti, la sevillana del XVIII secolo che lo stesso García Lorca trascrisse per canto e pianoforte e il brano Verde que te quiero verde, su testi di Lorca musicati dal musicista spagnolo José Ortega Heredia. A parte quest’ultimo brano che sarà cantato e accompagnato dalla chitarra, tutte le altre musiche saranno eseguite da una formazione insolita ma dalle notevoli potenzialità espressive, un trio composto da flauto, clarinetto e violoncello».


Attrice regista autrice produttrice, Caterina Casini si è diplomata nel 1977 allo Studio Fersen Arti Sceniche (tre anni di corso con Alessandro Fersen), dal 1976 al ‘78 partecipa all’esperienza della Cooperativa Politecnico Teatro di Roma per le regie di Giancarlo Sammartano, Amedeo Fago, Giuliano Vasilicò. Studia Commedia dell’Arte a Parigi con Carlo Boso interpretando diversi ruoli di Commedia in Francia e in Italia. Fonda in quegli anni The a Tre gruppo di avanguardia romana. Nel 1978-1979 entra al Teatro della Tosse di Genova, vivacissimo centro di produzione e ospitalità internazionali, è negli spettacoli di Aldo Trionfo e Tonino Conte, con le scene di Lele Luzzati e i costumi di Santuzza Calì. Inizia poi a collaborare con il Metastasio di Prato e il Fabbricone, con i registi Leo Toccafondi e Mario Rellini, su testi di Beckett e Ionesco. Fonda negli anni Ottanta la Compagnia Holiday Camping, gruppo di ricerca che realizza alcuni spettacoli e sperimentazioni tra arte visiva e teatro, con un lungo studio sulla multimedialità basato su Kandinskij e la sua metodologia di composizione; questa ricerca si evolve in varie produzioni teatrali fino ad oggi. Lavora in teatro diretta tra gli altri da Renato Mambor, Giancarlo Sammartano, Carlo Quartucci, Marco Mattolini, Emanuela Giordano, Walter Man-frè, Maurizio Panici, Mariano Rigillo, Francesco Suriano, Giles Smith, Alberto Fortuzzi; nel 1988 inizia un lavoro sul comico ed è a Rai2 con Renzo Arbore. Lavora costantemente in cinema e tv tra gli altri con Marco Ferreri, Marco Mattolini, Emanuela Giordano, Guido Chiesa, Stefano Pasetto, Gigi Proietti, Carlo Vanzina, Sergio Basile, Roan Jhonson, Gian Luca Tavarelli, Simone Spada, Ciro Visco, Davide Marengo, Giuseppe Bonito, Simone Spada, Jacopo Bonvicini.

Si occupa di formazione teatrale, nel 2001 fonda la Scuola Comunale di Teatro di Sansepolcro col Comune di Sansepolcro, nel 2003 fonda la Associazione Laboratori Permanenti con cui produce molti spettacoli, nel 2009 presenta un progetto di ristrutturazione dell’ex ospedale di Sansepolcro per un Teatro Comunale che nel 2013 diventa Residenza Artistica della Regione Toscana e Comune di Sansepolcro, e ne diviene co-direttore artistico fino al 2021. Dirige dal 2021 un progetto di recupero culturale urbano dell’area Anfiteatro Campaccio in Sansepolcro, di cui l’Associazione Laboratori Permanenti ha la gestione, amplificando così la proposta culturale in forte connessione con la città e col territorio della Valtiberina. È direttrice artistica della rassegna Portraits on stage 2022 presso il Teatro Comunale Giovanni Papini di Pieve Santo Stefano.

Pubblica il suo primo libro nel 2019, un racconto giallo secentesco legato ad alcune opere d’arte presenti a Sansepolcro. È socia fondatrice della Associazione 100 Autori. È socia inoltre dell’APTI Associazione per il Teatro Italiano.
Sassarese, Stefano Garau ha conseguito il diploma in Armonia, Contrappunto, Fuga e Composizione con il massimo dei voti, sotto la guida di Antonio Costa. Si è perfezionato nell’orchestrazione e nella composizione con Alberto Peyretti e Bruno Tommaso. Le sue esperienze musicali spziano dalla musica colta a quella popolare, dal jazz alla musica lirica. Nel 2006 ha vinto il primo premio al concorso internazionale di composizione Scrivere in jazz di Sassari con un brano per big band ispirato alla musica sarda.

Ha collaborato in qualità di arrangiatore con i gruppi sardi Bertas e Tazenda. Alcuni suoi lavori, Do Diesis Requiem, Ave Maria in algherese e il Canto della Sibilla, sono stati inseriti nel catalogo della Biblioteca Ambrosiana di Milano. Ha ideato e realizzato la manifestazione Stintino Jazz e Classica e StintinOpera, che si è avvalsa della collaborazione di importanti musicisti di livello internazionale. Vincitore del concorso per esami e titoli, è docente di ruolo presso il Conservatorio di Musica Luigi Canepa di Sassari dove insegna teoria musicale e formazione auditiva, lettura cantata, lettura cantata jazz, ear training. È il primo sardo al quale è stata affidata la direzione artistica dell’Ente Concerti Marialisa De Carolis, teatro di tradizione della Città di Sassari, del quale cura le stagioni liriche dal 2017.I biglietti per lo spettacolo (biglietto unico € 10,00) sono in vendita nella biglietteria di Città di Castello in via Marconi 8a, aperta dalle ore 11.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 18.00. La biglietteria sul luogo del concerto aprirà un’ora prima dell’inizio dell’evento. Per ulteriori informazioni, ticket@festivalnazioni.com, 075 8522823 / 349 8092046, www.festivalnazioni.com

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