La chiusura al pubblico del canile comprensoriale, comunicatacon un cartello scritto a pennarello e attaccato al cancello, non firmato né datato, in cui “si informano i signori visitatori che il canile resterà chiuso fino a data da definire, per visite di controllo ai cani e per lavori di ristrutturazione interni” non è che l’ennesimo elemento di criticità riguardante la struttura. Numerose sono le segnalazioni sui media e piattaforme social di cittadini che dichiarano fatti gravi riguardanti la situazione del canile che avrebbero indotto l’attuale chiusura, tra cui “le fogne intasate” e “il depuratore che non funziona”, la necessità di “rifare l’impianto idrico e sostituire tutti i beverini” o i “cani chiusi per 24 ore in uno spazio ristretto”.
Che fine hanno fatto le promesse del 2016 dell’allora assessore Secondi, oggi sindaco, di rendere “Il canile di Lerchi un luogo aperto a chi ama gli animali, con un’attenzione ancora più alta al benessere dei propri ospiti, una disponibilità oraria settimanale al pubblico molto più ampia e giornate speciali nelle quali la struttura sarà visitabile da famiglie, associazioni e scuole per favorire il più possibile le adozioni, sulle quali punteremo molto utilizzando anche i social-network”?
Per evitare illazioni e conoscere la situazione reale ho presentato un’ interrogazione in cui chiedo i motivi della mancata comunicazione ufficiale, da parte dell’ Ente gestore o del Comune,riguardante le motivazioni della chiusura del canile e l’effettiva situazione del depuratore, se bloccato e da quanto, e se siano stati informati gli organi di controllo come ARPA per verificare lo stato delle acque del Cerfone e del territorio circostante al fine di scongiurare un inquinamento ambientale. Anche perché,nell’eventualità che ciò fosse vero, dove sono state convogliate le acque reflue degli scarichi?
Vorremmo conoscere anche la situazione degli animali, se sono stati o meno portati via e dove oltrechè le relazioni dei controlli effettuati nel canile negli ultimi tre anni, in cui si comprenda lo stato di mantenimento degli animali e il rispetto del capitolato dell’ appalto che ha assegnato ad ENPA la somma di € 477.750,00 per le annualità Settembre 2019 – Dicembre 2021 più altri € 136.500,00 fino ad al 31/08/2022.
Data l’imminente scadenza dell’appalto di gestione ci chiediamo se, in qualità di stazione appaltante, il Comune intenda avvalersi “della facoltà di rinnovare il contratto, alle medesime condizioni, per una durata pari a 36 mesi, per un importo di 630 000,00 €”, come previsto nel Bando di gara originale.
Noi crediamo che ci si debba fermare e dopo attenta verifica della situazione, operare per una modifica del Bando, inserendo unaserie di integrazioni inviate all’amministrazione comunale con relativa mozione, con le quali proponiamo la creazione di un presidio veterinario permanente all’interno del canile, la selezione con apposita procedura di studi veterinari operanti nel territorio comunale per affrontare le urgenze sanitarie, l’istituzione di una anagrafe canina di ciascun ospite della struttura e aggiornamento costante di tale database con pubblicazione sul sito ufficiale web del canile, e infine strumenti per incentivare le adozioni: un numero di adozioni minime, sicure e certificate, da raggiungere annualmente, pena una decurtazione percentuale dei versamenti,predisporre almeno con cadenza mensile una presenza in occasione del mercato cittadino e infine la nomina di Garante per la tutela del benessere animale, figura terza rispetto sia all’ amministrazione che al gestore del canile.
Il tutto per favorire il benessere degli animali, una reale partecipazione dei cittadini, il coinvolgimento delle professionalità del territorio e la loro valorizzazione, un più efficace controllo pubblico della gestione della struttura, minori costi gestionali e un progressivo calo del numero degli animali presenti.