Settore socio-sanitario, bilancio di un anno di lavoro nelle parole dell’assessore al ramo, Mario Menichella

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Un anno di lavoro sul settore socio-sanitario. L’occasione per fare il punto della situazione con l’assessore Mario Menichella, che per conto dell’amministrazione comunale di Palazzo delle Laudi gestisce il fondamentale servizio a tutela della comunità dal punto di vista istituzionale.
“Ci muoviamo in totale sinergia e collaborazione con il sindaco Fabrizio Innocenti” dichiara l’assessore “che conosce per primo la delicatezza del comparto e monitora costantemente tutte le problematiche. I rapporti con l’Azienda Sanitaria sono di conseguenza intensi e devo dire anche proficui. Da parte nostra vi sono costante campagna di ascolto sulle necessità della popolazione, elaborazione di proposte, controllo e monitoraggio continuo perché le istanze vengano percepite e tradotte in realtà”.


“Relativamente al Presidio Ospedaliero è stata innanzitutto superata la situazione critica nel reparto di Chirurgia a seguito del trasferimento del dottor Francesco Di Marzo. La scelta del dottor Enrico Andolfi al suo posto ci soddisfa in pieno e ci auguriamo sia definitiva. Fin dall’inizio il chirurgo ha espresso giudizio positivo sull’adeguatezza delle sale operatorie, ha dimostrato non solo competenza tecnica ma anche spirito di iniziativa chiamando al nostro ospedale studenti specializzandi dell’Università di Siena. Per quanto riguarda il reparto di Medicina, evitata in estate l’ipotesi di sospensione, ha mantenuto la soglia dei sedici posti letto.

Resta il problema legato al personale che deve essere integrato. Così come per il Pronto Soccorso, che lamenta carenze di risorse umane. La scarsità del personale è purtroppo una questione regionale e nazionale e non comprendo perché non si rivedano radicalmente i criteri del numero chiuso per l’accesso al corso di laurea e l’organizzazione delle diverse specializzazioni mediche. Luci e ombre per l’Ortopedia che può contare su ottimi professionisti ma sul versante dell’Alta Chirurgia del ginocchio che fino al 2020 ha potuto contare sulla collaborazione del dottor Fabrizio Matassi non vediamo al momento una reale volontà da parte degli organi politici regionali né di quelli direttivi della Asl di far proseguire in loco un servizio che si era sin qui distinto per professionalità e risposte all’utenza. Per quanto riguarda la Cardiologia occorre valutare attentamente il dopo legato all’uscita del dottor Pietro Rossi, che si appresta alla pensione. Il ricorso alla rete provinciale o aziendale, per ora prospettato dall’Azienda, non garantirebbe la necessaria continuità del servizio”.


“Per quanto concerne i servizi sul territorio, molto positiva la nomina del dottor Giampiero Luatti come nuovo direttore del Distretto socio-sanitario dopo che questo ad inizio anno ha riacquisito la propria autonomia. Con lui abbiamo una collaborazione continua. E’ grazie al suo impegno e alla sua competenza che è ripresa l’indispensabile ricostruzione della direzione e dell’organico del Distretto e ci sono buone prospettive: sono stati ricostituiti i servizi ed entro fine anno lo stesso Luatti ci ha comunicato che avremo la nomina dei vari responsabili. Un assistente sociale è già stato assunto ed è in procinto di prendere servizio. Due terapisti della riabilitazione sono assegnati alla vallata. Entro il prossimo mese di novembre si costituirà il Comitato di Partecipazione delle associazioni di volontariato e di promozione sociale. Per la pediatria, due nuovi professionisti hanno accettato l’incarico e devono confermare l’accettazione e aprire l’ambulatorio nell’arco temporale di tre mesi. Nel frattempo è garantita l’assistenza di una pediatra per il periodo transitorio in aggiunta a quella della dottoressa Neri. Sui medici di famiglia, è entrato in organico un nuovo dottore a Sansepolcro e sono in corso le scelte da parte degli assistiti per poterlo rendere effettivamente operativo”.
“C’è poi una questione dove come amministrazione comunale nutriamo forti perplessità. La Casa della Comunità, decisa dalla Regione per tutte le realtà toscane senza coinvolgere sindaci e zone sanitarie, avrà ubicazione presso l’ospedale. Non vi sarà il prospettato ampliamento della struttura deciso inizialmente con il nostro accordo. Riteniamo che sarà difficile dare esecuzione a questo progetto entro il giugno del 2026, data di scadenza del Pnrr, e sarà ancora più difficile riorganizzare il servizio dei medici di base all’interno della Casa di Comunità. Dovremo continuare a confrontarci con i vertici aziendali e regionali anche se non sembrano prospettarsi alternative. Forse quella di abbandonare il progetto rinunciando al relativo finanziamento? Esiste la tentazione di tale estrema decisione e ad essa ci indurrebbe il prospettato trasferimento della Fisioterapia in altra sede esterna, con conseguenti oneri finanziari per la comunità e la perdita dei vantaggi che l’attuale collocazione all’interno dell’ospedale consente a beneficio della popolazione.

Infine, da parte nostra, l’individuazione di una nuova sede del Distretto socio-sanitario rispetto alla sua attuale e poco felice collocazione. Forse è solo un sogno, ma nulla vieta di trasformarlo in realtà con relativo progetto”.
“Per quanto riguarda infine il rapporto con l’Unione, alla quale i comuni del territorio hanno delegato i servizi sociali, ci conforta la determinazione del neo-presidente dell’Unione dei Comuni, il sindaco di Monterchi Alfredo Romanelli, affinché si migliori l’organizzazione del sociale sul territorio. Da parte nostra abbiamo già stanziato fondi aggiuntivi per le famiglie in difficoltà sia per la Tari che per il pagamento delle utenze e il sostegno agli affitti. Stiamo collaborando con la stessa Unione perché vengano emessi i relativi bandi al più presto.

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