Il 6 novembre al Cva di Calzolaro la presentazione del libro “Nazèlie. La bambina circassa” di Sauro Ghigi 

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Domenica 6 novembre alle 17.00 presso il Cva di Calzolaro verrà presentato il nuovo romanzo di Sauro Ghigi “Nazèlie. La Bambina circassa” edito da Gambini editore.

L’evento, al quale sarà presente l’autore Sauro Ghigi, vedrà i saluti del sindaco di Umbertide Luca Carizia e sarà moderato da Giovanna Monni, docente e amministratore unico di Multiservices.

Parte del ricavato del libro sarà devoluto alle Pink Ambassador della Fondazione Veronesi per la raccolta fondi a sostegno della ricerca per i tumori femminili.

Sauro Ghigi ci regala una storia famigliare intensa e coinvolgente, che stimola a riflettere sul complesso rapporto con le proprie radici, sui legami affettivi, sulle conseguenze dei traumi del passato. Nazèlie è una bambina nata e cresciuta in Italia da genitori provenienti dalla Circassia: Aleksandre, un uomo segnato dal rapporto conflittuale col padre, dal quale si è allontanato da tempo, e Mariam, una donna che cerca disperatamente nel modello di vita occidentale un riscatto da un passato di povertà e isolamento. Crescendo, Nazèlie cercherà di costruire la propria identità in un equilibrio possibile tra la sua vita in Italia e il richiamo alle radici da cui si sente attratta. Lo farà attraverso le esperienze giovanili, le amicizie, l’amore con Qasim, ragazzo siriano intrappolato nei traumi dell’infanzia, gli studi universitari, e osservando lo sfaldamento del rapporto tra sua madre e suo padre. Un breve ritorno in Circassia insieme ad Aleksandre, seguito da un improvviso e tragico evento, porteranno Nazèlie a una decisione sorprendente e radicale, che la porterà a ripercorrere in direzione contraria il viaggio intrapreso da milioni di persone. Il linguaggio di Ghigi riesce, nel suo dipanarsi limpido e piano, a comporre l’immagine di un’Italia che inarrestabile si modifica, magmatica, plasmata e sollecitata da impulsi esterni che una volta inglobati finiscono per agire dall’interno. L’integrazione viene così raccontata – nelle diverse sfaccettature e soprattutto nei suoi diversi esiti – dai nuovi protagonisti, inconsapevoli nel loro sentirsi piccoli, e sempre e comunque misconosciuti. Ai margini, eppure “già dentro” rispetto a una società occidentale che quasi appare monolitica, si muovono i personaggi, a cominciare dalla bambina, poi donna, circassa (e già questo termine, evocativo in quanto antico e misterioso, ricollega a un passato che assurge quasi a mito), fino al ragazzo siriano, che con la sua scelta radicale evidenzia i pericoli di un’integrazione impossibile. E tutto questo avviene in un contesto, quello italiano, rivelatore di un mondo ben diverso da quello monolitico del benessere occidentale. Altre spinte attraversano la tessitura della narrazione, a partire da rapporti familiari che nel loro continuo scricchiolare ed essere sottoposti a sollecitazioni impreviste mettono in gioco l’equilibrio delle giovani generazioni, di coloro che saranno italiani a prescindere dalla provenienza famigliare, dal benessere e dal consolidato rapporto con l’Italia, paese che si rivela sfuggente e privo di una definizione univoca. Sullo sfondo, ma sempre presente e quasi assordante, il mondo dei diseredati, che non osano e non aspirano ad altro che a sopravvivere, a non essere rimandati indietro. Un breve respiro di umanità nell’assenza di tutto ciò che è umano.

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