La Seconda giornata di monitoraggio delle azioni a contrasto della violenza sulle donne in alto tevere, che si è svolta questo pomeriggio nella sala consiliare, è stata l’occasione per presentare le azioni messe in campo dal comune di Città di Castello sulla base delle indicazioni emerse dal tavolo tecnico 2021. Le linee di intervento a contrasto della violenza sulle donne sono state implementate da una a tre grazie ad un finanziamento della Regione Umbria, in virtù dell’aumento di casi: al centro antiviolenza Medusa, si aggiungerà’ una progettualità che andrà a finanziare progetti per sostegno all’indipendenza economica delle donne inserite nel percorso di uscita dalla violenza e una terza linea che andrà a formare il personale delle scuole primarie in collaborazione con le direzioni didattiche.
La seconda giornata di monitoraggio è stata l’occasione per rendicontare a cittadini e operatori le azioni messe in campo contro la violenza di genere dal comune tifernate sulla base del tavolo tecnico 2021 e per fare un nuovo punto sulla situazione in Alto Tevere assieme a tutti i soggetti istituzionali, alla Usl umbria1, alle forze dell’ordine e di polizia, ai Cav, alle scuole, associazioni di categoria, sindacati, operatori di settore già presenti al tavolo lo scorso anno. “Un grido di allarme emerge dal comune di Città di Castello al centro della rete antiviolenza – ha precisato l’assessore Letizia Guerri, nell’aprire la serie degli interventi dopo il saluto del sindaco, Luca Secondi: presenti anche il vice-presidente assemblea legislativa umbria, Michele Bettarelli e gli assessori, Benedetta Calagreti e Michela Botteghi ed Elda Rossi del Cpo. “A fronte di un’emergenza sociale che cresce vertiginosamente devono crescere gli strumenti per fronteggiarla: la rete della violenza ha bisogno di finanziamenti strutturali e pluriennali che mettano in condizione gli enti locali di poter dare la risposta necessaria.” Nel corso del tavolo tecnico è emersa un’altra importante indicazione su cui si muoverà la rete antiviolenza, quella legata ai progetti di indipendenza economica delle donne che entrano nel percorso della violenza: “la nostra città ha un tessuto produttivo in grado di mettere in atto buone pratiche, grazie alle associazioni di categoria, che assieme alle sigle sindacali hanno dato disponibilità ad insediare un tavolo dedicato”, ha concluso l’assessore Letizia Guerri. Dati dal 1/01/2022.
Chiamate : 346 (chiamate ricevute dalle donne accolte che stanno effettuando un percorso di fuori uscita dalla violenza), di cui 39 prime chiamate (prima chiamata fa riferimento al primo contatto della donna con il centro antiviolenza). Colloqui : 284. Consulenze legali : 10. Donne in carico al centro con percorso attivo : 35
Presente all’incontro Daniela Felicioni, direttore distretto sanitario territoriale usl umbria1 zona altotevere e In collegamento da Palermo Maria Luisa Favitta dell’associazione Liberamente Donna referente del centro anti violenza Medusa