Siamo un gruppo di genitori delle classi della sezione A della Scuola Primaria La Tina di Città di Castello, indignati e preoccupati per l’intenzione del Dirigente Scolastico, avallata dal Collegio dei Docenti, di cambiare l’orario modulare antimeridiano attualmente in vigore, senza considerare finora la volontà contraria, espressa anche per iscritto, dalla quasi totalità delle famiglie per il disagio di vedersi negare una proposta didattica scelta per motivazioni educative, pedagogiche e per necessità legate agli impegni lavorativi.
Nel mese di ottobre, dopo circa un mese dall’inizio dell’anno scolastico 2022-2023, ci è stata presentata la necessità di rinunciare al tempo modulare antimeridiano, che prevede 6 giorni di lezione settimanali al mattino dal lunedì al sabato (con orario 8.10 – 12.40, due rientri pomeridiani facoltativi per le attività di ampliamento dell’offerta formativa dalle 14.10 alle 16.10 e un servizio mensa facoltativo a disposizione tutti i giorni, dal lunedì al venerdì dalle 12.40 alle 14.10), per passare a un orario settimanale strutturato su 5 giorni, dal lunedì al venerdì (con orario 8.00 – 13.00, due rientri pomeridiani obbligatori dalle 14.10 alle 16.10, senza servizio mensa facoltativo, se non per i giorni del rientro, e chiusura della scuola il sabato).
Le motivazioni addotte non sono sembrate fin dall’inizio quelle effettive e sono state comunicate con modalità confuse e toni a volte inappropriati.
Il cambiamento di orario è stato inizialmente giustificato con l’esigenza di risparmiare sui costi energetici, come richiesto dal Comune: quando l’amministrazione cittadina è intervenuta con un comunicato stampa per chiarire di non avere indicato alcuna soluzione riguardante l’offerta formativa per rispetto dell’autonomia scolastica in materia, sono state quindi addotte ragioni prevalentemente organizzative, spiegate però in maniera generica e poco chiara, senza le informazioni scritte che potessero aiutare i genitori a capire.
Con una lettera di replica a quanto proposto, firmata dalla maggior parte delle famiglie coinvolte, abbiamo chiesto al Dirigente Scolastico che l’attuale orario modulare antimeridiano venga mantenuto fino alla fine del percorso scolastico iniziato, quindi nelle attuali classi dalla prima alla quinta, per le quali la scuola si è impegnata a garantire l’offerta formativa prescelta in sede di iscrizione.
Attraverso il comitato di rappresentanti dei genitori delle classi interessate, istituito e convocato dal dirigente scolastico, abbiamo presentato anche una controproposta che tiene conto delle valutazioni rappresentate dalla scuola e prevede, nel dettaglio, un’articolazione dell’orario di lezione dal lunedì al sabato in linea con le esigenze della didattica (dalle ore 8.10 alle ore 13.00 per complessive 29 ore antimeridiane); la garanzia delle mense facoltative per le classi a cui era stato proposto il servizio dal lunedì al venerdì dalle 13.00 alle 14.00; pomeriggi gestiti dalla scuola di musica comunale, da associazioni o altri soggetti in collaborazione con il Comune, con un eventuale piccolo contributo dei genitori e senza la presenza delle insegnanti, in modo da assicurare le ore facoltative.
Dopo due mesi di riunioni infruttuose e senza che sia mai stata sottoposta alle famiglie una proposta scritta, comportamento questo inspiegabile in un contesto scolastico tradizionalmente abituato a parlare ai genitori attraverso circolari, ci ritroviamo con la convocazione da parte del dirigente scolastico del Consiglio di circolo appena rinnovato per venerdì 16 dicembre alle ore 18.00, con una modalità sincrona che non appare adeguata per discutere una cosa così importante.
A questo punto temiamo che si arrivi a un’approvazione da parte dal Consiglio di circolo della proposta del Dirigente Scolastico e che venga, quindi, perfezionata la procedura avviata senza tenere conto della volontà delle famiglie.
Un simile epilogo priverebbe il quarto comune dell’Umbria di una sezione a tempo modulare con orario solo antimeridiano dal lunedì al sabato, che è sempre stata presente nel territorio di Città di Castello con due sezioni a La Tina e Rignaldello: la definizione di un orario delle lezioni che non preveda più il sabato è stata infatti impostata dal Dirigente Scolastico titolare del Secondo Circolo Didattico anche nel Primo Circolo Didattico, di cui è reggente.
A essere irrimediabilmente penalizzati sarebbero i genitori che credono in una proposta pedagogica che ottimizza l’utilizzo del tempo in funzione della qualità degli apprendimenti degli alunni e favorisce le attività extrascolastiche, soddisfacendo anche esigenze irrinunciabili di conciliazione dell’attività lavorativa con la vita familiare.
Per questo motivo chiediamo al dirigente scolastico di riconsiderare le proprie posizioni e tenere conto della volontà delle famiglie, rinunciando per l’intero percorso scolastico delle cinque classi della sezione A di La Tina alla disapplicazione dell’orario modulare antimeridiano attualmente in vigore, che potrà essere proposta nuovamente per le future classi prime dell’istituto.
Ci rivolgiamo all’Amministrazione Comunale di Città di Castello perché, pur nel rispetto della separazione dei ruoli e delle competenze nei confronti dell’autorità scolastica, possa sostenere le legittime aspettative delle famiglie coinvolte a vedersi confermata l’offerta formativa prescelta e l’interesse della collettività a continuare a disporre di un’offerta didattica ampia e completa nel nostro territorio.
Un gruppo di famiglie della sezione A della Scuola Primaria La Tina