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“Dov’e’ finita la Giunta Innocenti?”- Il gruppo PD – In Comune traccia un bilancio dei primi 12 mesi di consiliatura

È passato più di un anno dalla piena operatività dell’Amministrazione Innocenti e in questo lasso di tempo tutte le questioni più urgenti del nostro territorio sono rimaste senza soluzione e senza risposte, andando ad aggravare i ritardi già pre-esistenti.
I lavori di ristrutturazione della Scuola Secondaria di Primo Grado Buonarroti sono fermi da giugno 2022, dopo una manciata di mesi dal loro inizio.

Ci sono voluti quasi cinque anni per farli partire e se i tempi sono questi chissà per quanto i ragazzi e le ragazze dovranno fare scuola nei container. L’altra opera fondamentale per il nostro territorio, il Secondo Ponte sul Fiume Tevere, ancora non è conclusa e i lavori per la viabilità di collegamento, necessari per la percorrenza del ponte, non sono mai iniziati. In città si riscontra la stessa mancanza di decoro degli anni precedenti, pochissime le manutenzioni fatte, giardini pubblici in stato di abbondono e sporco nei vicoli. Riccardo Marzi è da oltre sei anni l’assessore ai lavori pubblici di questo Comune, un tempo lungo che permette di dare continuità al lavoro e alla programmazione, purtroppo l’unica continuità è la mancanza di decoro e i ritardi che si accumulano inesorabili.
Sul fronte delle politiche sociali, a fronte di una situazione grave di emergenza per i rincari sconsiderati delle utenze, l’amministrazione stenta a spendere le risorse già messe a bilancio e a parte le dichiarazioni d’intenti tutti i problemi sono rimasti senza soluzione.


Questa amministrazione si doveva caratterizzare per l’organizzazione di grandi eventi, forse ci siamo persi qualcosa per strada, ma non abbiamo visto iniziative nuove, anzi si sono contratte nel numero.
Oltre un anno è passato e la Città è in affanno, non ci sono all’orizzonte progettualità nuove, con l’aggiunta di una cronica lentezza anche nel completare quello che è stato già iniziato. I nostri ragazzi e le nostre ragazze, dentro container che faticano anche a trattenere l’acqua al costo di 12.000 euro al mese, sono la disperata metafora di un’amministrazione che non c’è.

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