La manovra finanziaria del governo Meloni è una sciagura per il paese e per la nostra regione. Peggio. E’ quanto di più lontano dai problemi reali. Il governo, infatti, non solo conferma per la crisi in Ucraina la strada della guerra per procura in continuità con Draghi, ma mostra chiaramente i suoi tratti fortemente antipopolari.
Nel concreto, Meloni e compagnia tagliano le tasse sulle rendite, non toccano gli extra profitti dell’energia, non fanno nulla contro l’inflazione e il carovita, aumentano le spese militari e continuano a tagliare su sanità, scuola e servizi. Le tasse vengono abbassate solo per gli autonomi con misure ingiuste come l’innalzamento dell’aliquota del 15% ai redditi fino a 85.000 euro. Per i lavoratori dipendenti invece niente, una vera e propria beffa. Del resto il segno più evidente del carattere di classe di questa manovra è l’attacco al reddito di cittadinanza che non viene migliorato, bensì sostanzialmente cancellato. Infine, mentre per le autonomie locali le risorse non si trovano, va avanti la proposta Calderoli sull’autonomia differenziata, vero e proprio colpo di grazia all’unità della Repubblica e all’universalità dei diritti.
In Umbria conosciamo bene queste politiche di destra: basti pensare all’allargamento delle povertà, allo smantellamento della sanità pubblica regionale, ai tagli sul trasporto pubblico locale, all’emergenza ambientale.
Per questo, anche all’interno del progetto di Unione Popolare, vogliamo contribuire alla costruzione di un’opposizione contro il governo nazionale e regionale che abbia al centro della sua proposta la questione sociale e la pace. E proprio in vista delle future consultazioni elettorali amministrative e regionali proponiamo la costruzione di uno schieramento unitario con altre formazioni a partire da, M5S e Si/Verdi , sulla base di priorità programmatiche condivise su temi sociali e ambientali.