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Ultima settimana per visitare la mostra “Il colore dentro – Francesco Dindelli (1917-1986) – Lo sguardo di un artista del ‘900”

è iniziata l’ultima settimana di visita alla mostra “Il colore dentro – Francesco Dindelli (1917-1986) – Lo sguardo di un artista del ‘900”, in corso di svolgimento a Palazzo Alberti, via XX Settembre 46 a Sansepolcro (AR). L’esposizione, curata da Alessandra Baroni e promossa dall’Associazione L’Accademia aps con il contributo di enti pubblici e privati, in 22 giorni di apertura ha superato i 1600 visitatori, giunti da Sansepolcro e da fuori. E’ inevitabile per chiunque prenda parte a questo vero e proprio evento il lasciarsi coinvolgere dall’emozionante e tragica vicenda dell’artista, nato proprio a Sansepolcro e ivi spentosi a 69 anni di età. Il grande e generalizzato successo dell’operazione testimonia però soprattutto il singolarissimo talento di questo Autore, protagonista di un tragico percorso di vita la cui unica luce di speranza fu data dalla sua creatività e dalla sua innata capacità realizzativa, sia nel disegno sia nella pittura. Francesco Dindelli è un sopravvissuto.

Ecco quindi traiettoria e senso di un’esistenza fra il secondo conflitto bellico mondiale e 14 anni di segregazione nell’Ospedale Psichiatrico di Arezzo: corpo a corpo dello scontro armato, massacri di soldati e di civili, quindi prigionia e deportazione in Africa, India e Australia, malaria e lavori forzati (sarà rilasciato solo nel 1946, a guerra finita), poi la follia, allontana ed esilia dalla comunità. Francesco si è confrontato con le forme più radicali dell’alienazione. Uno dei compiti di ogni intervento di cura è non rinunciare mai alla comprensione tra vita, affettività, desiderio e malessere psichico.

Ma nonostante le tante opere realizzate in un impegno artistico senza soluzione di continuità, in manicomio non ci fu nessun vero tentativo di valorizzare le capacità espressive di Dindelli. Tornato nella sua Sansepolcro, l’autore si chiuse in sé stesso e lavorò sempre ma senza alcun riconoscimento pubblico, anzi con la diffidenza, il dileggio o, peggio, l’indifferenza dei suoi concittadini. Una grande mostra a Palazzo Alberti, nella stessa città dell’artista, oggi rende giustizia a un grande, sorprendente artista che si iscrive pienamente nella corrente pittorica che espresse Sironi, Casorati, De Chirico e tanti altri. Soprattutto esplode in città (con molte eco fuori) un’esperienza creativa tormentata, dolorosa ma incantevole e, soprattutto, geniale. E la gratificazione data dal gran numero di visitatori (davvero tanti, viste le dimensioni di Sansepolcro: la città di Piero della Francesca non raggiunge i sedicimila abitanti)) testimonia l’entusiasmo per la scoperta di un artista autentico e l’emozione per la sua tragica esperienza di vita. Da non perdere. Fino all’8 gennaio 2023 a Sansepolcro, Palazzo Alberti, via XX Settembre 46, Sansepolcro, h. 10.30/13 e 16.30/19.30.

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