Arcaleni (Castello Cambia) “Troppo silenzio sulla gestione dei rifiuti: si giocano interessi milionari, mentre si dovrebbe parlare degli interessi veri dei cittadini e dell’ambiente”

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Quello che assessore e sindaco hanno risposto in Consiglio alla mia interrogazione sul Piano regionale dei rifiuti dimostra quanto questa amministrazione stia pericolosamente sposando le decisioni politiche della destra: equilibrismi, fumosità e contraddizioni che non fanno comprendere ai cittadini se e quale visione abbiano della gestione rifiuti e soprattutto di tutela del nostro territorio e dei suoi cittadini.


Da una parte sindaco e assessore si inerpicano in una difesa della scelta di ingrandire di 300000m3 la discarica di Belladanza, parlando di dover ragionare in ottica regionale, accettando supinamente di diventare la discarica dell’Umbria, perchè la nostra sarà una delle due discariche regionali ampliate che accoglieranno i rifiuti di tutti gli ambiti; dall’altra non hanno argomenti per contrastare scelte regionali che non intendono affatto aumentare la percentuale di raccolta differenziata, in quanto, scegliendo di costruire un inceneritore da 160000 tonnellate annue, queste dovranno essere appunto prodotte: il risultato assurdo e contro ogni logica di salvaguardia ambientale e climatica è che se la raccolta differenziata si facesse troppo spinta, non si avrebbero abbastanza rifiuti da bruciare e l’inceneritore non sarebbe redditizio.

Questa è anche la contestazione dei tanti Comuni che hanno inviato le loro Osservazioni al Piano, ma non del nostro Comune, che si sta appiattendo sulle scelte tecniche e politiche di destra, senza alcun dibattito pubblico che affronti le ricadute sull’ambiente e sulle scelte di economia circolare: si accetta la soluzione finale di bruciare materia che potrebbe essere recuperata e trasformata in materia prima seconda con la creazione di posti di lavoro, innescando un ciclo virtuoso di recupero e di produzione di ricchezza. Senza contare che la scelta scellerata di bruciare la frazione secca porterà la produzione di nuova CO2, per la quale l’UE ha previsto forti sanzioni, e di nuovi rifiuti, come le ceneri comuni e speciali, da stoccare nelle discariche, che quindi non verranno superate affatto.

Si rileva tristemente che siamo governati da chi non ha alcun interesse a difendere l’ambiente e a praticare le parole di cui spesso si riempie la bocca come “economia circolare” o “transizione ecologica”, ma pare attento più che altro a difendere interessi economici e di potere, che portano benefici solo a pochi, non certo ai cittadini. Come è evidente, purtroppo, che neanche in Consiglio si sarebbe mai discusso di questo se non avessi sollevato il problema, segno evidente che le scelte si fanno altrove, in altre stanze, e che la visione politica dei “beni comuni” lascia troppo spesso il posto a quella del bene di pochi.


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