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Il consiglio comunale delibera a maggioranza di non applicare lo stralcio parziale delle cartelle fino a 1.000 euro riguardanti il periodo 2000-2015

Con i 15 voti favorevoli di PD, PSI, Lista Civica Luca Secondi Sindaco e Castello Cambia, i sette voti contrari di FDI, FI, Lega, Castello Civica, Lista Civica Marinelli Sindaco, Unione Civica Tiferno e l’astensione dei Civici X Città di Castello, il consiglio comunale ha stabilito di non dare applicazione alle disposizioni dei commi 227 e 228 della legge 197/2022 relative allo stralcio parziale dei debiti fino a 1.000 euro affidati dal Comune all’agente della riscossione dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2015. La deliberazione sarà comunicata entro il 31 gennaio 2023 all’agente della riscossione e sarà trasmessa Ministero dell’Economia e delle Finanze. “Abbiamo deciso di rinunciare allo stralcio della parte riguardante sanzioni e interessi maturati rispetto alla somma originaria delle imposte da versare, che i contribuenti sono comunque tenuti a pagare, per due ragioni fondamentali – ha spiegato l’assessore al Bilancio Mauro Mariangeli – per un motivo etico, che è quello di dare un segnale ai cittadini che hanno sempre pagato quanto dovuto anche avendo difficoltà nel farlo, e per un motivo politico, che è quello di prendere posizione rispetto a un Governo centrale che, a fronte di circa 3 milioni in più di costi energetici per le nostre casse comunali nel 2022, ci ha riconosciuto solo 300.000 euro di ristori, nonostante le sollecitazioni attraverso Anci, non risolvendo assolutamente il problema di tutti gli enti locali, compreso il nostro, di garantire i servizi alla collettività”.

L’assessore ha evidenziato che l’ammontare complessivo delle somme che il Comune ha rinunciato a stralciare, cioè il surplus che i cittadini sono tenuti a pagare rispetto alle imposte non versate, è di circa 280.000 euro e ha ricordato che i contribuenti, in base alla normativa vigente, entro il 30 aprile hanno comunque la possibilità di chiedere all’amministrazione comunale lo stralcio parziale delle maggiori somme maturate per interessi e sanzioni rispetto all’imposta che avrebbero dovuto versare nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022. In disaccordo si è detto il capogruppo di Castello Civica Andrea Lignani Marchesani, che ha contestato l’impostazione politica data all’atto dalla giunta. “Questa possibilità è stata colta in maniera trasversale da diversi Comuni e ha una valenza ideologica, non politica”, ha precisato il consigliere di minoranza, che ha osservato: “dubito che un evasore seriale avrebbe aderito, ma credo però che questa poteva essere un’occasione per provare in qualche modo a incassare il più possibile, che dovrebbe essere l’obiettivo dell’amministrazione comunale, considerando che i 280 mila euro sono comunque persi, anche con l’opzione dell’autodenuncia che può esercitare il cittadino entro il 30 aprile”. “Comunque il 10 maggio vedremo quanti hanno aderito e se ha avuto ragione lei”, ha concluso Lignani rivolgendosi all’assessore Mariangeli. La capogruppo della Lista Civica Luca Secondi Sindaco Rosanna Sabba è intervenuta per chiarire che “aderire a questa rottamazione non rappresenta assolutamente una possibilità di incasso, perché al cittadino non viene comunicato assolutamente niente, tutto avviene nell’ambito dell’agenzia della riscossione: parte di quanto dovuto viene depennato e non c’è neppure uno stimolo a versare la somma, quindi è solo uno stralcio d’ufficio”.

“La possibilità di autodenuncia del cittadino entro il 30 aprile, invece, se produce lo stesso effetto sul di stralciare sanzioni e interessi, porta però il contribuente ad assumere l’impegno verso l’ente di pagare”, ha spiegato Sabba, puntualizzando: “si deve andare incontro ai cittadini in difficoltà, però a quelli che hanno intenzione di pagare, mentre chi di principio non paga non merita alcun regalo”. Nel preannunciare la propria astensione, la capogruppo dei Civici X Città di Castello Luciana Bassini ha motivato la scelta con l’intenzione di presentare una interrogazione sulla questione finalizzata a sapere “quanti di questi soldi possono entrare nelle casse e se ci sono persone che a questo punto non potranno in nessun modo più pagare per tanti motivi”. “Dal punto di vista della giustizia e dell’equità sociale sono pienamente d’accordo con l’amministrazione comunale – ha spiegato la consigliera di minoranza – ma con la proposta di deliberazione odierna la giunta sembra voler spostare il problema in avanti, senza concrete possibilità di risolvere la questione”. “Come Partito Democratico andremo a votare favorevolmente a questo provvedimento proposto dalla giunta, perché lo riteniamo giusto e rispettoso di coloro che hanno sempre osservato le regole”, ha chiarito il consigliere Domenico Duranti, che ha parlato della scelta del Governo centrale paragonandola a “una montagna che ha partorito un topolino, a spese dei Comuni, dopo la tanto sbandierata pace fiscale di cui si era parlato in campagna elettorale”. “Siamo di fronte a un provvedimento iniquo, che va a premiare chi non ha avuto rispetto delle regole, a scapito di chi ha pagato fino all’ultimo quelle che in gran parte sono multe per violazioni del codice della strada”, ha evidenziato Duranti, che ha puntualizzato: “almeno il contribuente ci metta la faccia, non capisco infatti perché ce la debba mettere il Comune, dando mandato a Equitalia di cancellare il tutto”.

A preannunciare il proprio voto favorevole è stata anche la capogruppo di Castello Cambia Emanuela Arcaleni. “Voterò a favore della non adesione a questa norma, con l’invito all’ente di valutare la possibilità di comunicare ai cittadini che hanno la possibilità di aderire a questo ravvedimento operoso per sanare la propria situazione pregressa”, ha dichiarato la consigliera, nel condividere “la contrarietà a tutte le forme di condono e stralcio, perché trasmettono l’idea che chi rispetta le regole sia uno stupido, visto che tanto esce sempre fuori un provvedimento che eviterà la sanzione prevista” e anche “l’idea che il Governo voglia scaricare di fatto la questione sui Comuni, le cui casse alla fine sono quelle che ne risentono”. Il consigliere Roberto Marinelli, capogruppo della Lista Civica Marinelli Sindaco, ha chiesto di sapere se dall’agente di riscossione sia stato fornito un quadro preciso rispetto ai circa 280.000 euro dovuti al Comune di quali azioni siano state intraprese nei confronti dei contribuenti”. “E’ giusto essere consapevoli del fatto che queste somme siano o meno esigibili”, ha chiarito l’esponente della minoranza. “Prendo atto che tutti quelli che hanno governato questa città prima del sindaco Secondi hanno fatto in modo che quelli che vengono ritenuti dei furbi continuassero a non pagare e che questi cittadini oggi non meritano una chance, ovvero la possibilità di farsi avanti e fare in modo che l’amministrazione incassi quello che non ha incassato per tanto tempo”, ha dichiarato il capogruppo della Lega Valerio Mancini. “Non capisco quali sono le reali motivazioni per le quali dobbiamo dire di no, ma per me sbagliamo”, ha puntualizzato l’esponente del Centrodestra. Il consigliere di FDI Riccardo Leveque ha preso la parola per sostenere che “piuttosto di fare un atto di educazione civica siamo chiamati a verificare quale sia la strada più idonea più, più opportuna, per arrivare ad esigere questi crediti”. “Non possiamo continuamente impegnare nel nostro bilancio somme che vanno ad alimentare il fondo relativo ai crediti di dubbia esigibilità, anche se stiamo parlando di cifre risibili”, ha osservato il rappresentante della minoranza, sottolineando che “questa del Governo è una via per poter trovare una soluzione, laddove da anni non la si trova, per arrivare ad incassare somme che dal 2000 al 2015 l’amministrazione comunale non è riuscita a esigere”.

“Quindi – ha concluso Leveque – stiamo parlando di un circolo vizioso che in qualche modo va sanato, per cui siamo contrari a rinunciare a questa possibilità”. Il sindaco Luca Secondi ha chiarito che “la presa di posizione politica dell’amministrazione comunale su questo provvedimento del Governo è figlia delle difficoltà che il nostro ente sta vivendo, come tutti gli altri, senza che ci siano risposte adeguate da parte dell’esecutivo centrale”. “Anzi – ha osservato il primo cittadino – vengono proposte azioni, come questa dello stralcio parziale dei debiti, che costituiscono un ulteriore aggravio, pur limitato, ma ulteriore, della situazione delle casse comunali”. “Dall’altra parte è giusto considerare che l’automatismo che avremmo autorizzato non avrebbe consentito tanto il recupero delle somme, quanto in realtà avrebbe dato la sensazione di una disponibilità della pubblica amministrazione a favorire tendenzialmente chi non paga”, ha evidenziato Secondi nel rimarcare che i cittadini possono comunque “avvalersi della rottamazione parziale per tutte le cifre attraverso il ravvedimento individuale tramite istanza presso l’Agenzia delle Entrate, dalla quale ci aspettiamo una maggiore incisività nell’azione di riscossione”. In sede di replica, l’assessore Mariangeli ha preso l’impegno di garantire la comunicazione che permetta ai cittadini di avvalersi della possibilità di sanare la propria situazione entro il 30 aprile e di verificare l’effettiva esigibilità dei crediti da parte dell’ente.

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