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Attuazione del Baratto amministrativo per il Comune: interrogazione del consigliere comunale, Tommaso Campagni (Forza Italia)

Attuazione del Baratto amministrativo per il Comune: interrogazione del consigliere comunale, Tommaso Campagni (Forza Italia). “Premesso che l’articolo 118 della Costituzione ha introdotto nel nostro ordinamento il principio di sussidiarietà orizzontale, in base al quale il cittadino, sia come singolo sia in forma associata, deve avere la possibilità di cooperare con le istituzioni nel definire gli interventi che incidano sulle realtà sociali a lui più vicine; l’art. 24 del decreto legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito con modificazioni dalla legge 11 novembre 2014, n. 164, recante Misure di agevolazione della partecipazione delle comunità locali in materia di tutela e valorizzazione del territorio, riconosce ai Comuni la possibilità di “definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione al territorio da riqualificare. Gli interventi possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano. In relazione alla tipologia dei predetti interventi, i comuni possono deliberare riduzioni o esenzioni di tributi inerenti al tipo di attività posta in essere. L’esenzione è concessa per un periodo limitato e definito, per specifici tributi e per attività individuate dai comuni, in ragione dell’esercizio sussidiario dell’attività posta in essere. Tali riduzioni sono concesse prioritariamente a comunità di cittadini costituite in forme associative stabili e giuridicamente riconosciute”; l’art. 190 (“Baratto amministrativo”) del D. Lgs. n. 50 del 18/4/16 conferma e rafforza la potestà degli Enti territoriali attribuendo agli stessi il potere di deliberare criteri e condizioni per la conclusione di contratti di partenariato sociale, indicandone i presupposti necessari, il possibile oggetto, la disciplina agevolativa prevedendo che: “Gli enti territoriali possono definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di contratti di partenariato sociale, sulla base di progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione ad un preciso ambito territoriale. I contratti possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze o strade, ovvero la loro valorizzazione mediante iniziative culturali di vario genere, interventi di decoro urbano, di recupero e riuso con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati. In relazione alla tipologia degli interventi, gli enti territoriali individuano riduzioni o esenzioni di tributi corrispondenti al tipo di attività svolta dal privato o dalla associazione ovvero comunque utili alla comunità di riferimento in un’ottica di recupero del valore sociale della partecipazione dei cittadini alla stessa”; attraverso tale disposizione si introduce una procedura snella e non onerosa, denominata “baratto amministrativo”, in base alla quale i cittadini possono realizzare specifiche attività qualificate come “di pubblico interesse” in cambio di agevolazioni tributarie, sotto forma di esoneri o riduzioni, per un periodo limitato e definito e per specifici tributi di competenza comunale.” “Considerato che nel 2015 è stata approvata nel Comune di Città di Castello la mozione inerente l’istituzione di tale “Baratto amministrativo”, concedendo di conseguenza mandato alla Giunta Comunale al fine di elaborare, unitamente alle commissioni consiliari Programmazione, Servizi e Affari Istituzionali, un regolamento che lo disciplinasse e permettesse ai cittadini di proporre progetti di pubblica utilità al Comune, alla cui attuazione sia connessa l’applicazione di agevolazioni tributarie”. Per queste motivazioni Campagni interroga la Giunta per sapere “se, a seguito della mozione sopra citata, sia stato emanato il regolamento inerente la disciplina del baratto amministrativo; – se, qualora emanato, il regolamento sia stato attuato e reso operativo; se, a fronte della decisione della Giunta Comunale di esercitare l’opzione di non applicazione della misura di stralcio dei debiti dei cittadini di importo residuo fino a mille euro, tale strumento del baratto amministrativo introdotto possa essere impiegato come soluzione alternativa da parte dell’Amministrazione comunale per finalità di pubblica utilità.”. l focus del dispositivo si basa anche sull’ultima decisione presa dalla Giunta Comunale in sede dell’ultimo consiglio comunale di esercitare l’opzione di non applicazione della misura di stralcio dei debiti dei cittadini di importo residuo fino a mille euro.Con questa interrogazione – conclue Tommaso Campagni – chiediamo se l’amministrazione comunale intende valutare a questo punto uno strumento come il Baratto amministrativo, tra l’altro già approvato nel 2015, come nuova occasione e soluzione alternativa per andare incontro ai cittadini privati.”

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