Primo Piano Notizie

Pieve Santo Stefano prende il via METAMORFOSI – la letteratura si fa teatro. Il 19 febbraio ore 21.00 in scena Il mio bacio era un melograno

Le elezioni regionali di Lombardia e Lazio stabilizzano il quadro politico nazionale a guida Fratelli d’Italia. Lo dimostrano il consenso di massa alla riconferma di Fontana in Lombardia e la vittoria di Rocca nel Lazio. Si è trattato di un voto politico generale, poco aderente alla sfida del governo locale e fortemente polarizzato tra centrodestra e centrosinistra. Un voto in cui il dato più eclatante è stato in questo senso l’astensionismo record, un problema democratico enorme. Il PD e più in generale lo schema del centrosinistra escono sconfitti in tutte le forme con cui si presentano. Il Movimento 5 Stelle, quando si presenta come nel Lazio in una coalizione alternativa con la sinistra e una propria candidata, riesce a raggiungere buoni risultati; va molto male quando si presenta in coalizione col PD come in Lombardia. 

Il duo Calenda-Renzi esce fortemente ridimensionato. Il risultato di Unione Popolare è fortemente negativo sia sul piano politico che elettorale, un dato inappellabile che conferma l’irrelevanza, i limiti di iniziativa e l’autoreferenzialità di questo progetto che rischia di essere una gabbia per Rifondazione comunista. Come detto in precedenza, l’unico dato incoraggiante è stato quello della coalizione Movimento 5 Stelle e sinistra nel Lazio. È lo stesso percorso che stiamo cercando di costruire in vista delle prossime elezioni comunali ad Umbertide e Corciano, un percorso che proponiamo anche per l’Umbria: un nuovo sistema di alleanze di sinistra e progressista che a partire dalla pace e dal contrasto alle politiche della destra si ponga il tema dell’alternativa e del governo dell’Umbria. Per non fare la fine della Lombardia e del Lazio è bene iniziare subito. Diversamente, nonostante i danni della destra in Umbria, rischiamo di riconsegnare la nostra regione a Tesei e compagnia.

Commenti
Exit mobile version